Nuovi aggiornamenti sul caso di meningite a Fermo, con un ragazzo di 16 anni che lotta tra la vita e la morte: secondo Il Resto del Carlino, le sue condizioni sono estremamente gravi, l’infezione ha intaccato anche alcuni organi interni. Il giovane sembra aver risposto bene alla terapia antibiotica e giungono conferme sull’ottimismo dello staff medico. Profilassi immediata per chi è stato a stretto contatto con lui, ecco l’appello di Ciarrocchi: «Tutti coloro che sono entrati di recente in contatto stretto con il ragazzo sono pregati di recarsi all’ambulatorio vaccinazioni per l’adeguata profilassi. In questi casi la rapidità della diagnosi e della terapia sono fondamentali». Aggiunge il direttore del dipartimento prevenzione dell’Area vasta 4 di Fermo: «I contatti casuali hanno un rischio di malattia estremamente basso, quindi la chemioprofilassi va solo riservata ai contatti stretti, soggetti che frequentano regolarmente e quotidianamente il paziente, coloro che condividono con il paziente la stessa abitazione, partner sessuali, compagni di classe. Non deve essere invece effettuata alcuna profilassi ai contatti casuali o indiretti in quanto si rischia di esporre il soggetto ad inutili rischi di eventuali reazioni avverse all’antibiotico». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MENINGITE, ALTRO CASO A FERMO
Dopo gli episodi di Porto Azzurro e di Reggio Emilia, un altro caso di meningite a Fermo: come riporta il Corriere Adriatico, la sepsi da meningococco ha colpito uno studente di 16 anni, iscritto al Liceo scientifico Temistocle Calzecchi Onesti. Il giovane è stato ricoverato sabato sera all’ospedale Murri, per poi essere trasferito al nosocomio regionale di Torrette: le sue condizioni sono molto gravi, ma il sedicenne starebbe reagendo positivamente alla terapia antibiotico. Cauto ottimismo da parte dell’equipe medica, con il ragazzo che ha iniziato a sentirsi male il 9 marzo 2019: ricoverato in un primo momento nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Fermo, è stato trasferito nel reparto malattie infettive dell’ospedale di Ancona dopo il controllo medico.
MENINGITE FERMO: CONDIZIONI GRAVI MA FILTRA OTTIMISMO
Il sedicenne ha avvertito sintomi simili a quelli di una banale influenza, ma le sue condizioni sono peggiorate esponenzialmente: aumento della febbre, vomito e dolori lancinanti alla testa. Il Corriere Adriatico evidenzia che l’Asur ha raccomandato a chi è entrato in stretto contatto con il giovane di recarsi all’ambulatorio vaccinazioni per effettuare un’adeguata profilassi, che ha coinvolto i suoi familiari e tutti gli studenti dell’istituto che frequenta. Attivati i protocolli prestabiliti, il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 4 Giuseppe Ciarrocchi ha commentato: «La comparsa di un caso secondario di malattia, cioè di trasmissione dal soggetto malato ad altri, è un evento raro, il rischio assoluto e relativo più elevato si ha tra i conviventi del caso».