Spetta all’Italia un triste primato in Europa: quello relativo ai morti da superbatteri resistenti ai farmaci. Sono numeri a dir poco sconvolgenti quelli di cui dà conto dnkronos, secondo cui Ue l’antibiotico-resistenza ha provocato in un anno 33.110 decessi, soprattutto fra senior e bimbi nei primi mesi di vita, e un terzo delle vittime – più di 10mila – si sono registrate proprio nel nostro Paese. Quali sono le cause di questo record negativo? Si parte dalle cattive abitudini: mani poco pulite, abuso di antibiotici anche nel mondo animale e troppo turnover di pazienti in ospedali e residenze per anziani in relazione ai pochi posti letto. Il tema dell’antibiotico-resistenza è diventato “ormai un’emergenza globale”, che nel 2050 porterà le infezioni batteriche al primo posto fra i killer nel pianeta: per questo motivo le istituzioni di tutto il mondo – dai Cdc negli Usa agli Ecdc e all’Efsa in Europa, dall’Ocse all’Oms hanno elaborato algoritmi e linee guida per la gestione di numeri che gli esperti definiscono “sconvolgenti”.



MORTI PER SUPERBATTERI: RECORD IN ITALIA

I dati diffusi nel mese di febbraio dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), ritenuti parziali e relativi soltanto a 22 nazioni, stimano in 500mila le persone che hanno avuto infezioni da batteri che hanno sviluppato un’antibiotico-resistenza. Marco Tinelli, tesoriere della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), ha spiegato:”Attualmente qualunque tipo di infezione, dalle più banali come semplici infezioni cutanee o urinarie, a infezioni gravi quali polmoniti e sepsi, può essere causato da batteri antibiotico-resistenti”. L’esperto ha aggiunto: “Sembra un paradosso ma anche una persona che non ha mai preso antibiotici corre il rischio di avere un’infezione da batteri resistenti, soprattutto se si trova in ospedale o nelle altre strutture di assistenza sanitaria. I batteri non conoscono frontiere e le stesse resistenze che si trovano in Europa o negli Stati Uniti si possono evidenziare in villaggi sperduti in Africa e in America Latina, come il report dell’Oms dimostra chiaramente”. Allarmante un dato: a livello internazionale, il 63% delle infezioni da superbatteri risulta correlato all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria. Nel nostro Paese, secondo l’Istituto superiore di sanità, su 9 milioni di ricoveri ogni anno si riscontrano da 450mila a 700mila casi di infezioni ospedaliere, corrispondenti al 5-8% del totale dei degenti.

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