L’Agenzia italiana del farmaco lancia l’allarme: troppe prescrizioni inutili di antibiotici. L’Aifa ha pubblicato una ricerca specifica in cui evidenzia un consumo italiano, seppur in calo, superiore alla media europea: nel 2017 sono state assunte 21,8 dosi al giorno per mille abitanti, circa l’1,7 per cento in meno rispetto al 2016. Repubblica evidenzia che al Sud il dato è di 26,5 dosi per mille al giorno, al Centro 22,8 e al Nord 18. Un appello a medici e pediatri, soprattutto perché le resistenze contro questo tipo di farmaci, oltre ad essere in aumento, danno “campo libero” a superbatteri che provocano grossi danni perché difficilmente contrastabili con le medicine.
L’APPELLO DELL’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
Il più usato è l’amoxicillina più acido clavulanico, con Aifa che spiega: «I dati contenuti nel rapporto suggeriscono un probabile sovra-utilizzo di questa associazione ì laddove potrebbe essere indicata la sola amoxicillina, che ha uno spettro d’azione più selettivo e ha quindi un minor impatto sulle resistenze. Ciò è particolarmente evidente nella popolazione pediatrica. Tale fenomeno è in contrasto con l’indicazione contenuta in molte linee guida, secondo le quali l’amoxicillina è considerata la terapia di prima scelta per il trattamento in ambito territoriale delle infezioni batteriche più frequenti in pediatria, quali la faringotonsillite streptococcica e l’otite media acuta». Prosegue l’Agenzia italiana del farmaco, come riporta Repubblica: «Ciò è suffragato dall’ampia oscillazione stagionale dei consumi di antibiotici, fortemente influenzata dall’andamento delle infezioni virali nei mesi freddi e dai più accentuati picchi di sindromi influenzali registrati in alcuni anni».