Niente da fare, hanno detto i medici ai familiari di Joao Araujo, un postino 48enne di Gloucester in Inghilterra. Dopo aver tentato di salvarlo per ben sei ore, si sono arresi alla sua morte. Passano 21 minuti da quando è stato dichiarato morto, lo stanno portando in obitorio quando si accorgono che l’uomo si sta muovendo. Terrore, come sempre in questi casi. In realtà, l’uomo “si è risvegliato”, è vivo. Per i medici non c’è alcuna spiegazione plausibile di fronte a quanto vedono, i test rivelano soltanto che il cuore ha ricominciato a battere improvvisamente. Davanti a un tale shock, i sanitari danno un’altra motivazione definita per certa, dopo aver già sbagliato la prima: essere rimasto per 21 minuti senza ossigeno al cervello, lo ha danneggiato per sempre, resterà un vegetale. Tre settimane dopo Joao è al suo posto di lavoro, come se nulla fosse successo. Adesso al reparto cardiologia del Gloucestershire Royal Hospital lo chiamo “the miracle man”, l’uomo miracolato, perché l’unica spiegazione è che sia stata miracolato. Non ci sono spiegazioni scientifiche.
NESSUNA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA
“Quanto accaduto mi ha cambiato, adesso do valore a ogni singola cosa durante la giornata” commenta il postino. Ringrazio di essere vivo, ringrazio di avere un lavoro, do la massima importanza alla famiglia e ai miei amici, aggiunge. C’è una sola spiegazione e non è affatto scientifica: il cervello dell’uomo rimane a tutt’ora un mistero. L’uomo deve anche ringraziare il tempismo con cui si è risvegliato: pochi minuti dopo sarebbe stato chiuso dentro una cella frigorifera e probabilmente non si sarebbe più risvegliato. Il postino si era sentito male mentre era in macchina con la moglie, un colpo al cuore inaspettato e improvviso. Sei ore di trattamento per cercare di salvarlo, poi i medici lo dichiarano morto. Ma 21 minuti dopo sono costretti a richiamare la famiglia per dire loro che Joao aveva ripreso a vivere, anche se sarebbe rimasto in coma per i tre giorni successivi. Poi il risveglio, confuso e disorientato. Non avendo mai avuto problemi di cuore e di salute i medici concludono che il cervello aveva mandato un segnale sbagliato al cuore. Una volta ogni sei mesi, adesso, si reca in ospedale per un controllo e medici e infermieri lo salutano così: “The Miracle man è tornato!”. Già, perché solo un miracolo spiega quanto successo.