Dallo studio dei ricercatori del San Raffaele arriva una speranza concreta affinché in futuro si possano prevenire le recidive post-trapianto nei pazienti affetti da leucemia mieloide acuta. Rispetto allo studio che nel 2009 aveva permesso di osservare come le cellule tumorali riuscissero ad ingannare il sistema immunitario grazie ad una mutazione genetica, in quest’ultima ricerca vi è un fattore di novità sostanziale. Lo ha spiegato Luca Vago, medico e capo unità di ricerca:”La differenza con lo studio precedente è che queste scoperte non riguardano mutazioni genetiche, ma alterazioni epigenetiche e quindi potenzialmente reversibili con la giusta terapia (…) Soprattutto nel secondo studio abbiamo dimostrato che i cambiamenti del sistema immunitario avvengono in modo graduale e precedono il momento della recidiva”. Questo significa che la scoperta apre alla prospettiva di una diagnosi precoce che potrebbe così anticipare la ricomparsa delle recidive e predisporre il miglior trattamento mirato. (agg. di Dario D’angelo)
LEUCEMIA MIELOIDE, LA SCOPERTA ITALIANA
Leucemia: svelati i meccanismi con cui le cellule tumorali della leucemia mieloide acuta sfuggono al controllo del sistema immunitario in seguito al trapianto di midollo. La scoperta, che apre alla possibilità di sviluppare terapie mirate contro le recidive, è arrivata grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori italiani dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano ed è stata descritta su Nature Medicine e Nature Communications. Come riferito dall’Ansa, oggetto dello studio sono state da una parte le cellule tumorali e dall’altra i “linfociti T” che hanno il compito di sconfiggerle, prima e dopo le terapie. I ricercatori, nei loro studi realizzati grazie ad Airc, hanno dimostrato che le cellule del tumore per salvarsi hanno trovato due soluzioni: da un lato “hanno ridotto l’espressione delle molecole HLA sulla superficie, silenziando i loro geni e nascondendosi così al ‘pattugliamento’ dei linfociti”; dall’altro aumentano la presenza di alcuni recettori immunosoppressori che segnalano ai linfociti di frenare la loro attività fino a inattivare la risposta immunitaria”.
LEUCEMIA “SFUGGE” A SISTEMA IMMUNITARIO
Gli stessi ricercatori del San Raffaele di Milano che hanno svelato come le cellule tumorali della leucemia mieloide acuta riescono a sfuggire al controllo del sistema immunitario nel 2009 avevano scoperto che a volte a salvare le cellule leucemiche è una mutazione genetica nel Dna. Si verifica infatti che alcune molecole presenti sulla loro superficie diventano più simili (e quindi invisibili) alle cellule del sistema immunitario trapiantato. Luca Vago, l’autore principale dello studio insieme a Chiara Bonini e Fabio Ciceri, ha spiegato all’Ansa:”Comprendere, caso per caso, quale meccanismo dà origine alla recidiva permetterà di classificare meglio i pazienti e dare loro un trattamento specifico. L’obiettivo è un approccio personalizzato alle recidive, che permetterà di migliorare gli esiti non grazie a nuovi opzioni terapeutiche, ma trovando un nuovo razionale per le terapie già disponibili”.