Che cos’è la Vitamina D? Si tratta di qualcosa in più di una semplice vitamina, si tratta infatti di un ormone, una sostanza in grado di stimolare alcune funzioni specifiche all’interno del nostro corpo. Pare addirittura che sia in grado di controllare direttamente o indirettamente ben oltre 1250 geni e la loro attività. Questa può essere prodotta direttamente dall’organismo come qualsiasi altro ormone, non c’è però un ormone che ne è delegato nella sua creazione. A comportarsi come una ghiandola è la pelle dove si sviluppa la sintesi grazie all’esposizione ai raggi del sole. Tra le funzioni più importanti della stessa c’è la promozione della mineralizzazione dell’osso, riuscendo a modulare l’assorbimento del calcio e dei fosfati a livello dell’intestino. Si rende dunque fondamentale per la crescita dell’osso, ma anche nel momento della vita fetale. Carenze della stessa possono portare anche a problemi gravi come il rachitismo. Inoltre la suddetta Vitamina D può aiutare a proteggere dall’osteoporosi.



Vitamina D, che cos’è? 13 cose da scoprire

La Vitamina D non è utile però solo per le ossa, ma svolge anche diversi compiti per l’organismo. Intanto è molto importante per l’attività muscolare, ma anche per la modulazione della crescita cellulare. Riesce ad attenuare meccanismi infiammatori e svolge delle funzioni immunitarie. Per questo diventa molto importante essere sufficientemente esposti ai raggi solari. Rimanere eccessivamente esposti al sole non porta particolari problemi legati alla produzione di Vitamina D perché la sua sintesi è di fatto autoregolata da meccanismi interni. Quali sono i livelli di Vitamina D per il fabbisogno giornaliero? Si parla di 400 UI per i bimbi sotto l’anno di vita, 600 UI per le fasi successive e 800 oltre i 75 anni. È possibile misurare il proprio stato di Vitamina D con una semplice analisi del sangue, tramite la misurazione del colecalcifediolo. Sono diversi gli alimenti dove si può trovare come i pesci grassi, l’olio di fegato di merluzzo, il tuorlo d’uovo e alcuni funghi. Ci sono diverse fasce d’eta e situazioni particolari dove il rischio di andare incontro a una carenza è maggiore come nelle persone poco esposte alla luce, i neonati, gli anziani e gli obesi. In alcune situazioni può essere consigliata un’integrazione tramite appositi medicinali che non hanno prescrizione medica, ma che devono essere presi consultando il proprio specialista. Attenzione poi ai limiti da non superare per non cadere in una possibile intossicazione.

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