Joe Cameron è la donna che non prova dolore, ansia e paura. Un caso più unico che raro che ha spostato l’opinione medica di tutto il mondo, alla ricerca di una spiegazione. La stessa donna scozzese ha ribadito alla Bbc come era la sua vita prima della scoperta: “Non me ne rendevo conto, io mi sentivo solo un’anima felice, inconsapevole che vi fosse qualcosa di differente in me”. I genetisti hanno poi scoperto come nel suo Dna ci fossero due mutazioni dei geni vicini FAAH-OUT e FAAH. Una situazione molto particolare che merita degli approfondimenti, per cercare di capire meglio cosa realmente accade all’interno del corpo di questa donna. Potrebbero essere utili i dati genetici della stessa, magari per sviluppare delle terapie sia sulla sofferenza da dolore fisico che quella alla depressione e ai problemi psichici. Stiamo viaggiano però in un campo della conoscenza davvero molto particolare e per questo serviranno dei ricercatori molto attenti a cercare di trovare i punti cardine di questa nuova teoria genetica. (agg. di Matteo Fantozzi)



UN SOLO ALTRO CASO AL MONDO COME LEI

C’è una donna che non prova dolore, si chiama Jo Cameron ed è scozzese. Il suo caso è venuta alla ribalta delle cronache in questi ultimi giorni, riportato dal British Journal of Anaesthesia, che ha pubblicato uno studio condotto da alcuni genetisti dell’University College di Londra e dell’Università di Oxford. Un caso unico al mondo, anzi, come lei vi sarebbe solamente un’altra persona sulla faccia della terra, o per lo meno, così sostengono gli esperti. Jo non soffre dolore ma non ha nemmeno paura e ansie, tre aspetti che rendono sicuramente più piacevole la vita. Tutta colpa, o forse merito, di due mutazioni a due geni vicini, FAAH-OUT e FAAH, il secondo noto perché responsabile appunto del dolore ma anche del cambiamento dell’umore e della memoria. «Per tutta la mia vita – ha commentato alla Bbc – ho infastidito gli altri perché ero sempre felice e anche molto smemorata, ma adesso so perché». Non provare dolore ha senza dubbio i suoi aspetti positivi, niente mal di testa, niente mal di denti, niente mal di pancia, ma c’è anche l’altra faccia della medaglia, visto che Jo potrebbe non accorgersi di nulla se non in punta di morte. Di conseguenza la stessa deve sottoporsi a frequenti controlli per mantenersi monitorata con costanza, non avendo avvisaglie di alcun tipo da parte del proprio corpo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LA DONNA CHE NON PROVA DOLORE, ANSIA E PAURA

In Scozia è stata ribattezzata la donna che non prova dolore, ora potrebbe aiutare la scienza a fare importanti passi in avanti nella ricerca: parliamo di Jo Cameron, la 71enne di Inverness che non conosce il dolore e che non ha mai sofferto. Come riporta Repubblica, il segreto risiede nei suoi geni: è una rara mutazione genetica in grado di svolgere un ruolo importante nella segnalazione del dolore, così come epr l’umore e la memoria. Il parto «è stato quasi divertente direi», racconta Jo, che non ha patito alcun tipo di dolore, così come quando si è bruciata con il forno: «Me ne sono accorta solo per l’odore di carne bruciata. Sono vegana, non poteva esserci altra carne in casa…». O ancora dopo un incidente in macchina: «Sono andata ad aiutare la persona con cui mi sono scontrata, solo dopo mi sono accorta dei lividi».



JO CAMERON, LA DONNA CHE NON PROVA DOLORE

Oltre al dolore, Jo Cameron non soffre neanche di stress o ansia e ora potrebbe aiutare la scienza per fare passi in avanti nel mondo della ricerca: la donna è stata sottoposta a test genetici da parte degli specialisti dell’UCL di Londra, l’obiettivo è quello di realizzare nuovi ed importanti trattamenti antidolorifici per tutti quei dolori cronici che affliggono milioni di persone. La settantenne ha poi aggiunto, come riporta Repubblica: «Non ho mai usato antidolorifici. Sembra assurdo ma se non ne hai bisogno non ti chiedi il perché. Sei quello che sei, finché qualcuno non lo fa notare, non lo metti in dubbio. Ero solo un’anima felice che non realizzava che c’era qualcosa di diverso in me». James Cox, uno dei ricercatori, ha commentato: «Ci sono un sacco di cose che potremmo imparare da lei. Una volta compreso come funziona il nuovo gene, possiamo pensare a terapie geniche che imitano gli effetti che vediamo in lei. Ci sono milioni di persone che vivono nel dolore e abbiamo sicuramente bisogno di nuovi analgesici. Pazienti come questo possono darci delle intuizioni reali relative al sistema del dolore».