Un intervento che al momento non ha precedenti al mondo e che, come spesso è capitato negli ultimi anni, ha visto l’ospedale di Padova confermarsi quale centro all’avanguardia: per la prima volta, infatti, nel corso di un intervento complesso e diviso in più fasi una porzione di fegato donata da un vivente si è rigenerata in poco più di due settimane dopo essere stata trapiantate in un ricevente affetto da metastasi che erano state giudicate inoperabili. A quanto si apprende, il 47enne ha ricevuto questi frammenti che sono stati trapiantati accanto al fegato malato, mentre il donatore era un suo familiare: il paziente era affetto da diverse metastasi epatiche causate dal tumore del colon. Ad eseguire l’intervento l’équipe medica (composta da 20 esperti) del professor Umberto Cillo della struttura sanitaria patavina che, in un secondo momento, ha poi proceduto a rimuovere il fegato metastasico con una tecnica mini-invasiva in videolaparoscopia. (agg. di R. G. Flore)



ZAIA, “ORGOGLIO E RICONOSCENZA”

L’intervento innovativo effettuato a Padova su un paziente malato di un tumore inoperabile, con il doppio trapianto di fegato che ha permesso all’organo di rigenerarsi, ha fatto il giro del mondo e arrivano le congratulazioni del governatore della Regione Veneto Luca Zaia. Ecco le sue parole: «Ancora una volta siamo di fronte a un mix straordinario di conoscenza scientifica, di tecnologie disponibili, di razionale coraggio dei sanitari che, di fronte a un organo ritenuto inoperabile perché troppo malato, non si arrendono e trovano una nuova via per combattere quel male e tenere vivo quell’organo. Con orgoglio e riconoscenza, grazie al professor Cillo e allo staff di Chirurgia epatobiliare e dei trapianti epatici dell’Azienda ospedaliera di Padova”». Prosegue il presidente del Veneto: «Al di là dell’eccezionalità dell’intervento con la prima mondiale dell’utilizzo totale della tecnica minivasiva per asportare l’organo malato, siamo di fronte alla possibile apertura di una nuova frontiera. Se gli studi confermeranno le premesse, la tecnica utilizzata rappresenterà infatti una straordinaria fonte di donazione aggiuntiva a quella oggi disponibile, caratterizzata da un bassissimo rischio di complicanze per i donatori viventi, vista la bassa percentuale di fegato donata (solo il 20%). Questa tecnica inoltre rappresenta una possibilità concreta di trapianto di fegato per i numerosissimi pazienti con metastasi inoperabili da tumore del colon-retto oggi affidati alla sola chemioterapia. Ce n’è abbastanza per provare stupore, orgoglio e speranza di nuove guarigioni, forse fino a ieri impossibili. E se succede da noi, invece che in America o in Australia, un motivo c’è!». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



L’ORGANO SI E’ RIGENERATO IN 15 GIORNI

Doppio trapianto di fegato per uomo malato di tumore inoperabile: questo l’intervento chirurgico completato per la prima volta a Padova. Come riportano i colleghi di Padova Oggi, il paziente 47enne era affetto da multiple metastasi epatiche da cancro al colon ed era stato giudicato inoperabile a causa dei segmenti del fegato. Per questo motivo il professor Cillo, direttore della chirurgia epatobiliare e dei trapianti epatici dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova, ha optato per un intervento innovativo. Parliamo di un trapianto che si è svolto in due tempi: nel primo intervento un frammento di organo donato da un familiare è stato trapiantato a fianco del fegato malato, mentre nel secondo intervento il fegato metastatico del paziente è stato rimosso con tecnica mini-invasiva in video laparoscopia. Il professor Cillo e il team di esperti (oltre venti persone specializzate) hanno combinato tre tecniche chirurgiche di alta specializzazione: l’asportazione di metà del fegato affetto da metastasi; il trapianto in posizione ausiliaria della porzione di fegato donato (a fianco del fegato malato); l’asportazione in videolaparoscopia del fegato malato residuo dopo aver ottenuto una rigenerazione fino ad oltre il doppio del volume della porzione del fegato donato.



TRAPIANTO DI FEGATO, INTERVENTO INNOVATIVO A PADOVA

Un passo in avanti nel mondo della sanità, con la procedura che ha permesso al team guidato dal professor Cillo di sostituire l’organo malato prelevando il 20 per cento di quello del donatore e lasciando che i tessuti trapiantati si rigenerassero nel giro di 15 giorni. Intervenuto ai microfoni dell’Adnkronos, il chirurgo ha spiegato: «Si tratta di una strategia che apre la strada a risorse di donazione aggiuntive per chi è in attesa di trapianti caratterizzata da un bassissimo rischio di complicanze per i donatori, considerato che abbiamo usato solo il 20% del fegato». Padova Oggi evidenzia che l’intervento è stato eseguito da tre equipe chirurgiche della Chirurgia Epatobiliare coordinate in contemporanea: Prof. Umberto Cillo, Prof. Enrico Gringeri, Dott. Riccardo Boetto, Dott. Domenico Bassi, Dott.ssa Marina Polacco, Dott.ssa Michela Di Giunta, Dott.ssa Alessandra Bertacco, Dott. Alessio Pasquale, Dott.ssa Federica Scolari. L’equipe anestesiologica: Dott. Paolo Feltracco, Dott.ssa Stefania Barbieri, Dott. Helmut Galligioni, Dott. Stefano Veronese.