L’immunologo che ha deciso di morire ha lasciato un mistero, il perché abbia deciso di suicidarsi. A quanto dicono i suoi cari non aveva motivi per compiere l’estremo gesto che l’ha portato a lanciarsi nel Tevere. Quello che ha lasciato più senza parole è il non aver lasciato una lettera o un messaggio alla sua famiglia che ora è ovviamente disperata. Francesco Lo Coco aveva lottato una vita per sconfiggere la leucemia e per cercare di dare una risposta alla scienza e ai tanti malati. Un gesto che i suoi cari sperano possa avere prima o poi una spiegazione anche se appare davvero molto difficile pensare che possa cambiare repentinamente qualcosa. Non è da escludere però che il famoso immunologo abbia lasciato un messaggio ancora non emerso. Di certo la comunità scientifica perde un pezzo importante che avrebbe potuto dare ancora molto a questo campo. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL MISTERO DI FRANCESCO LO COCO CHE HA SCELTO DI MORIRE
Il mistero di Francesco Lo Coco che ha scelto di morire, una decisione quella del suicidio dell’ematologo che ha lasciato tutti senza parole. La famiglia, come riportato da Repubblica, specifica che non avevano avuto nessun segnale anzi era sempre sorridente e ora non si danno pace. Gli amici lo ricordano con affetto anche se qualcuno sottolinea come negli ultimi tempi c’era la sensazione che non stesse bene. Quando si affrontava questo discorso Francesco era pronto sempre a sviare e a cambiare discorso. Anche i colleghi sono disperati e parlano di una perdita incolmabile per l’ateneo di Tor Vergata e per la scuola ematologica non solo italiana, ma di tutto il mondo. Francesco Lo Coco era infatti un vero e proprio luminare nel suo campo, in grado di lanciare più volte vere rivoluzioni. (agg. di Matteo Fantozzi)
OLTRE 300 PUBBLICAZIONI SULLA LEUCEMIA
Tanti attestati di stima sono arrivate in queste ore a commentare la morte prematura di Francesco Lo Coco, ematologo di fama mondiale che domenica scorsa si è suicidato gettandosi nel Tevere dal Ponte della Musica a Roma. L’esperienza medica del 64enne è indissolubilmente legata alla terapia da lui messa a punto per la cura della leucemia senza chemio. Come riportato da Fanpage, Lo Coco ha pubblicato oltre 300 articoli originali su riviste internazionali peer-reviewed, principalmente incentrati sulla diagnostica e il monitoraggio molecolare di leucemie e linfomi, e in particolare sulla leucemia acuta promielocitica. L’ematologo è stato anche presidente della Società italiana di ematologia sperimentale (2000-2002), componente della Commissione per la ricerca sanitaria del ministero della Salute (2001-2002), membro del Comitato Tecnico-Scientifico della Firc-Airc. (agg. di Dario D’Angelo)
“RICERCHE DAL VALORE INEGUAGLIABILE”
Era un luminare della medicina Francesco Lo Coco, il ricercatore e professore siciliano nato a Palermo che domenica ha deciso di gettarsi nel fiume Tevere dal Ponte della Musica allontanandosi da un pranzo con la famiglia in zona Flaminia. Sono tanti gli esponenti della comunità scientifica che in queste ore stanno rendendo omaggio al “padre” della terapia contro la leucemia senza chemio. Tra questi anche il ricordo commosso di Marco Vignetti, presidente del Gruppo italiano malattie ematologiche dell’adulto (Gimema), che sul sito dell’associazione ha scritto:”Siamo cresciuti insieme, un manipolo di ragazzi – i ragazzi di via Benevento – accanto ad un semi-Dio, perché questo era Franco Mandelli per noi. Siamo diventati uomini e stavamo appena iniziando a diventare ‘anziani’e tu sei uno di quelli che aveva raggiunto meritati e prestigiosi traguardi, per molti altri invidiabili e per molti inaccessibili. Le tue ricerche erano – sono e resteranno – famose nel mondo perché il tuo nome è legato alla scoperta della prima cura per guarire una leucemia senza usare la chemio, e questo ha un valore simbolico ineguagliabile nella storia della lotta dell’uomo contro i tumori”. (agg. di Dario D’Angelo)
L’ULTIMO PREMIO DI LO COCO
Francesco Lo Coco, luminare dell’ematologia, si è suicidato gettandosi nel Tevere: una decisione che ha sconvolto la comunità scientifica, scioccata dalla prematura morte del 64enne divenuto noto per aver scoperto una cura non chemioterapica di una rara forma di leucemia (la promielocitica). Il professore, ordinario di Ematologia all’Università di Roma Tor Vergata, si è lanciato dal Ponte della Musica di Roma, apparentemente senza alcun preavviso. Per la sua attività medica e di studioso, Lo Coco aveva conseguito diversi riconoscimenti internazionali, fra cui l’edizione 2018 del “José Carreras Award” all’ultimo congresso della Società europea di ematologia Eha, conferito nel mese di giugno scorso a Stoccolma. Come riporta Fanpage, nel corso della sua carriera, Francesco Lo Coco, si era specializzato in caratterizzazione genetico-molecolare e terapia delle neoplasie ematologiche. (agg. di Dario D’Angelo)
FRANCESCO LO COCO E’ MORTO
Comunità scientifica sconvolta per la morte prematura di Francesco Lo Coco, 64 anni, ematologo palermitano di fama mondiale, suicidatosi domenica a Roma gettandosi nel Tevere. Come riportato da Il Messaggero, non sono noti i motivi che abbiano spinto questo luminare, considerato il “padre” della prima terapia per la cura della leucemia senza chemio, a decidere di farla finita. Era seduto ai tavoli di un locale insieme alla compagna e ad un paio di amici: “Scusate, vado al bagno”, avrebbe detto. Lo Coco però non è più tornato: si è gettato sul parapetto e giace a terra senza vita. Un passante ha dato l’allarme, i carabinieri sono intervenuti sul posto fermando quella che sembrava essere a tutti gli effetti una domenica festosa. Era un tipo di poche parole Lo Coco, al punto che nemmeno aveva detto in giro di aver vinto, per il suo prezioso contributo alla ricerca, il prestigioso Premio Carreras.
FRANCESCO LO COCO E’ MORTO, “MENTE GENIALE”
La morte prematura di Francesco Lo Coco, di questo ematologo che grazie ai suoi studi aveva contribuito a affinché la ricerca facesse importanti passi avanti nella lotta alla leucemia fulminante, ha scioccato tutta la comunità medica italiana. In una nota, il presidente della Commissione Sanità del Senato Pierpaolo Sileri, ha commentato:”Con la scomparsa di Francesco Lo Coco, professore di Ematologia all’Università di Roma Tor Vergata, se ne va un amico, con cui ho condiviso molto della mia vita umana e professionale, e una mente geniale, un professionista come ce ne sono pochi. Ci ha aiutato a sconfiggere la leucemia fulminante senza chemioterapia. Una scoperta che gli valse tanti premi, un lavoro dedicato agli altri come tutta la sua vita che non solo lo ha reso famoso in Italia e all’estero, ma lo ha fatto amare da tutti. La mia fortuna è stata conoscerlo e condividere con lui lavoro e amicizia”.