Uno spray nasale contro la depressione e a base di chetamina: la Esketamina, questo il nome de farmaco, di recente ha ricevuto il via libera alla commercializzazione negli Stati Uniti da parte della competente Agenzia Federale (FDA, Food and Drug Administration) e si propone come un nuovo modo, e molto più efficace, di curare questo disturbo di cui soffrono centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Prodotto dall’azienda farmaceutica Janssen, questo spray nasale riuscirebbe con poche applicazioni a migliorare l’umore del paziente e inoltre in un arco di tempo abbastanza ridotto (si parla di meno di 24 ore) e sarebbe particolarmente indicato soprattutto per quei soggetti sui quali le tradizionali cure antidepressive sembrano non avere effetto; inoltre la Esketamina ha anche il notevole vantaggio di agire non come i farmaci ora in commercio che possono richiedere anche fino a quattordici giorni.



SPRAY NASALE CONTRO LA DEPRESSIONE

L’ultimo e definitivo ok da parte dell’Agenzia americana del Farmaco è arrivato solo lo scorso febbraio ma ora questo spray nasale ideato dalla Janssen e a base di esketamina (un anestetico generale molto simile alla chetamina) è pronto ad essere commercializzato: al momento si parla di un costo massimo di 885 dollari a trattamento (e a partire dai 600), prezzo elevato ma giustificato dal fatto che l’Esketamina agisce secondo un principio diverso rispetto ai vecchi antidepressivi quali il Prozac che, come noto, per curare il disturbo contribuiscono anche a stimolare nel cervello la produzione della serotonina, ovvero quella sostanza nota anche come “l’ormone del buonumore”. Infatti il nuovo farmaco agisce invece su un’altra sostanza, vale a dire il glutammato, che è responsabile invece non solo della memoria ma anche dei processi di apprendimento a carico del cervello. Secondo quanto comunicato dall’azienda produttrice, il principio attivo dello spray viene assorbito abbastanza rapidamente nel sangue ma va comunque associato nella posologia ad un altro antidepressivo da assumere oralmente. Unica avvertenza: nei primi tempi i pazienti andranno monitorati costantemente dato che tra i possibili effetti collaterali si parla di “dissociazione” e distacco dalla memoria, oltre che di tendenze suicide ma ovviamente solamente nei pazienti con vicende cliniche più gravi.

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