Scatta l’allarme antibiotici e la notizia è che a diramare l’allerta è l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che ha messo in guardia su effetti potenzialmente pericolosi per la salute scaturiti dall’uso di medicinali contenenti fluorochinoloni. Come riportato da “Il Giornale”, i principi attivi in questi antibiotici sono accusati di causare gravi effetti collaterali e per questo motivo è stato consigliato ai medici di prescriverli solo in casi di estrema necessità. Ma quali sono gli antibiotici finiti nel mirino dell’Aifa? Nel comunicato si parla nello specifico di farmaci che contengono composti attivi come ciprofloxacina, levofloxacina, moxifloxacina, pefloxacina, prulifloxacina, rufloxacina, norfloxacina, lomefloxacina. L’allerta, però, non riguarda solo l’Italia ma tutta l’Europa. L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) nei mesi scorsi aveva approfondito i rischi legati all’uso di questi antibiotici citando come possibili problemi di depressione, insonnia, disturbi della vista e di altri sensi in chi assume questi farmaci. Per quanto i casi segnalati di reazioni negative e potenzialmente permanenti siano stati finora molto pochi, è possibile che il numero dei pazienti colpiti dagli effetti collaterali sia stato sottostimato.



AIFA LANCIA ALLARME ANTIBIOTICI

Nel suo comunicato rivolto ai medici sui possibili rischi legati al consumo di antibiotici, l’Aifa ha messo in guardia:””Sono state segnalate reazioni avverse invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti, principalmente a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso. Di conseguenza, sono stati rivalutati i benefici e i rischi di tutti gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici e le loro indicazioni nei Paesi dell’Ue. I medicinali contenenti cinoxacina, flumechina, acido nalidixico e acido pipemidico verranno ritirati dal commercio”. Nella nota, l’agenzia consigli ai medici di prescrivere “questi antibiotici con particolare prudenza agli anziani, ai pazienti con compromissione renale, ai pazienti sottoposti a trapianto d’organo solido e a quelli trattati contemporaneamente con corticosteroidi, poiché il rischio di tendinite e rottura di tendine indotte dai fluorochinoloni può essere maggiore in questi pazienti” sottolineando inoltre che “deve essere evitato l’uso concomitante di corticosteroidi con fluorochinoloni”.

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