La dieta mediterranea è un patrimonio dell’Unesco, in grado di regalare molti benefici al nostro organismo tra cui anche quello di prevenire la depressione. Si tratta di un regime alimentare molto antico che è nato nel bacino del Mediterraneo. Viene considerato tuttora uno dei più sani al mondo, che permette di abbinare a un’alimentazione sana anche la possibilità di perdere peso. Vengono privilegiati i prodotti nati nei paesi del bacino da cereali a frutta, verdura, semi, olio extravergine d’oliva. Vengono invece limitati i grassi insaturi come quelli presenti nella carne rossa, privilegiando il consumo di carne bianca, pesce, legumi, uova e latticini anche se in maniera maggiormente moderata rispetto al primo gruppo di alimenti. Sicuramente fondamentale rimane la base di consumo di prodotti di origine vegetale che siano freschi, naturali, locali e di stagione. (agg. di Matteo Fantozzi)



COME FUNZIONA LA DIETA FODMAP?

Dieta FODMAP per una pancia piatta e sgonfia: dietro questo acronimo all’apparenza incomprensibile si nasconde in realtà il segreto di un regime alimentare che permette di eliminare non solo gli inestetismi della pancia aiutando anche a sgonfiarla. Come? Bandendo dalla tavola per un determinato periodo i cosiddetti alimenti FODMAP (Fermantable, Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols): infatti a finire nel mirino sono quei carboidrati che di fatto non vengono scomposti ma arrivano integri fino al colon e, come suggerisce il nome, pur venendo metabolizzati dai batteri presenti nell’intestino danno origine a dei fastidiosi fenomeni di fermentazione; per gli esperti questi sono carboidrati cosiddetti a “catena corta” che hanno come caratteristica quella di essere scarsamente assorbiti da parte dell’intestino tenue. Ovviamente non si tratta certo di processi nocivi ma per risolvere i problemi di cui sopra questo regime dietetico rappresenta una valida soluzione.



ECCO I CARBOIDRATI “BANDITI” DALLA DIETA

Ma come funziona la dieta FODMAP e quali carboidrati vanno eliminati (venendo seguiti ovviamente dal proprio nutrizionista)? Innanzitutto chi la propone individua una prima fase che ha una durata dai 15 ai 30 giorni e che vieta l’assunzione di alimenti contenenti oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli; per quanto concerne le bevande invece pollice verso per la birra, i succhi di frutta, gli sciroppi e il caffè d’orzo. La seconda fase, invece, prevede una graduale reintroduzione di alcuni di questi alimenti nella dieta dal momento che in caso contrario si ridurrebbe di molto il numero dei batteri benefici che popolano il nostro intestino. Andando più nello specifico, per fare degli esempi, tra gli alimenti con oligosaccaridi annoveriamo l’orzo, lenticchie, fave, cicoria, ceci ed asparagi; tra quelli con disaccaridi quelli contenenti lattosio; tra i monosaccaridi al bando dalla tavola i cibi a base di fruttosio (frutta fresca ma anche miele), mentre infine esempi di polioli sono alcuni dolcificanti cole xilitolo e mannitolo (spesso nelle gomme da masticare), oltre ad altri tipi di frutta a verdura.

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