Tubercolosi in classe. Sono già due i casi registrati nelle aule italiane negli ultimi giorni. Uno riguarda una bambina di 7 anni di Rimini, ricoverata nel reparto Infettivi dell’ospedale Infermi. L’allarme, come riferito da Il Resto del Carlino, è scattato quando la piccola, che aveva la febbre da diversi giorni, non rispondeva alle terapie e continuava a dimagrire in maniera sospetta. Una quarantina di persone sono ora sotto osservazione da parte dell’Ausl che una volta acclarata la patologia della piccola ha dato il via al protocollo ministeriale previsto per casi di questo tipo. Gli operatori dell’Igiene Pubblica hanno dunque sottoposto i compagni di classe al test di Mantoux, per accertare se qualcuno fosse positivo alla Tbc. Lo stesso è stato fatto con gli insegnanti e la famiglia della bimba, sottoposti ad un’osservazione epidemiologica che nei prossimi giorni potrebbe essere estesa anche ad altri bambini della scuola elementare. La buona notizia è che le condizioni della piccola non sono preoccupanti e la terapia sta già facendo effetto.
TUBERCOLOSI A SCUOLA
L’altro caso di tubercolosi in classe è stato registrato invece in una scuola primaria di Sesto al Reghena (Pordenone). Come riportato dall’Ansa, fra le circa 60 persone sottoposte a controlli sono emerse tre deboli positività. Lo ha dichiarato il dottor Massimo Crapis, infettivologo dell’Azienda sanitaria 5:”Ciò che accomuna questi tre soggetti, due adulti e una bambina, è il fatto di essere stati sottoposti a vaccinazione contro la tubercolosi. Pertanto siamo orientati a pensare che si tratti di una cosiddetta falsa positività, anche perché si tratta di persone asintomatiche per le quali non abbiamo disposto alcun isolamento”. L’esperto ha chiarito che tra oggi e lunedì saranno disposti approfondimenti diagnostici che chiariranno se la debole positività al primo test sia dovuta alla vaccinazione oppure se abbiano effettivamente contratto la malattia. Dopo il caso della bimba di Sesto al Reghena, lo screening ha interessato tutti i compagni di classe e del doposcuola, nonché i docenti, il personale Ata e i suoi familiari.