Parlare di ondate di calore mentre la neve (nel momento in cui scrivo) cade leggera ma copiosa anticipando il classico (riposante e spesso beneaugurante, per quanto freddo) paesaggio natalizio può risultare fuori luogo e fuori tempo, ma d’altra parte solo da poco sono disponibili le informazioni per parlarne e quindi il lettore mi scuserà se (magari controvoglia) lo costringo a cambiare stagione.
I meteorologi dicono che c’è una “ondata di calore” quando la temperatura è elevata in modo insolito rispetto alle temperature medie usualmente sperimentate in un certo periodo, in una data regione, e quella elevazione della temperatura presenta caratteristiche di persistenza. Volendo essere un po’ più precisi si può fare riferimento alla World Meteorological Organization (WMO) secondo la quale si ha un’ondata di calore quando si verificano almeno 6 giorni consecutivi in cui la temperatura massima è superiore al 90° percentile di quel determinato giorno rispetto al periodo climatologico di riferimento (1981-2010 o se disponibile 1991-2020). Quest’anno 2024 è stata osservata qualche ondata di calore? E perché ce ne dobbiamo interessare?
Da qualche tempo c’è particolare attenzione al tema delle ondate di calore perché l’abbondante letteratura scientifica di merito ci ha avvertito che questi periodi estesi di temperature superiori alla norma non fanno bene alla salute in quanto durante tali periodi si osservano decessi e malattie in sovrappiù rispetto a quando tali ondate non si presentano.
Per capire cosa è successo questa estate ci viene in aiuto, in particolare, il recente rapporto Risultati dei Sistemi di allarme (HHWWS) e del Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera (SiSMG) e degli accessi in pronto soccorso. Sintesi dei risultati estate 2024, prodotto dal gruppo di lavoro (Ministero della Salute, Centro Nazionale Prevenzione e Controllo Malattie [CCM], Regione Lazio con il Dipartimento di Epidemiologia e la ASL Roma 1) che sta coordinando l’applicazione del “Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute”.
Innanzitutto il rapporto ci avverte che l’estate 2024, a livello europeo, è stata la più calda di sempre avendo registrato temperature pari a +1,54°C rispetto alla media climatica del periodo 1991-2020: se guardiamo l’estate precedente (2023) le temperature sono risultate di circa 0,7°C più alte, mentre il confronto con il 2022 registra +0,2°C. Le temperature più elevate hanno interessato soprattutto le aree del Mediterraneo e quelle del Sud-Est dell’Europa. Passando ad osservare il nostro Paese l’estate 2024 ha registrato un aumento di +1,76°C rispetto alla media climatica del periodo 1991-2020, con un aumento di +2°C nelle regioni del Centro e del Sud. Più in particolare, a giugno le temperature non si sono discostate dai valori di riferimento in gran parte delle città del Centro-Nord, con qualche valore superiore alla media al Sud; a luglio si sono osservate delle temperature superiori al riferimento nelle città del Centro; nel mese di agosto i valori di temperatura si sono mostrati superiori alla media in gran parte delle città. Durante l’estate 2024 si sono verificate tre ondate di calore di particolare intensità e durata: una tra il 9 e il 19 luglio con interessamento soprattutto delle città del Centro; una seconda dal 27 luglio al 2 agosto al Centro-Nord; una terza dal 7 al 17 agosto con interessamento di gran parte delle città che partecipano al monitoraggio.
52 sono le città incluse nel sistema di monitoraggio della mortalità giornaliera (SiSMG), sistema che nel periodo 20 maggio-20 settembre 2024 (nonostante le elevate temperature rispetto ai valori di riferimento e l’alto numero di giorni di allarme) ha registrato un leggero aumento (+2%) dei decessi della popolazione anziana, con un incremento significativo al Centro-Sud (+3%) e nessun aumento al Nord. Se guardiamo i dati per mese: a maggio e giugno la mortalità è risultata significativamente inferiore all’attesa in tutto il Paese; a luglio sono stati registrati eccessi significativi al Centro-Sud (+3%); ad agosto l’eccesso di morti ha interessato sia il Nord (+5%) che il Centro-Sud (+13%); nel periodo 1-20 settembre la mortalità è stata superiore all’atteso (+5% al Nord e +7% al Centro-Sud). In particolare, ad agosto (6-17 al Nord e 1-17 al Centro-Sud) si è registrato un aumento della mortalità pari all’11% (complessivamente in tutte le città), con un incremento maggiore nel Centro-Sud (+13%) rispetto al Nord (+7%). Per quanto riguarda le singole città, incrementi significativi sono stati osservati a Trento, Aosta, Vicenza, Trieste, Perugia, Roma, Napoli e Potenza.
Facendo uno zoom sull’andamento della mortalità settimanale per classi di età (65+, 65-74, 75-84, 85+) al Nord non si sono osservati incrementi significativi della mortalità, mentre al Centro-Sud le ondate di calore di luglio e della prima metà di agosto hanno registrato un lieve incremento nella classe di età più estrema (85+ anni) (figura 1). Questa classe di età, per altro, in tutto il periodo estivo ha visto un eccesso di mortalità sia al Nord (+8%) che al Centro-Sud (+9%).
Figura 1. Mortalità totale in eccesso (variazione percentuale), nelle città del Nord e del Centro-Sud per classi di età (65-74, 75-84, 85+ anni). Periodo 20 maggio-20 settembre 2024. Fonte: Risultati dei Sistemi di allarme (HHWWS) e del Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera (SiSMG) e degli accessi in pronto soccorso. Sintesi dei risultati estate 2024 (Ministero della Salute, CCM, Regione Lazio)
Il sistema di monitoraggio attivato non si limita alla analisi dei dati di mortalità, ma gestisce anche un capitolo che riguarda la rilevazione degli accessi in pronto soccorso relativi alle strutture ospedaliere definite sentinella. Rispetto a questi eventi il trend osservato risulta meno chiaro, però si nota comunque una variazione nell’andamento degli accessi in PS in concomitanza (o con qualche giorno di ritardo) con le ondate di calore di fine luglio e agosto.
Il rapporto documenta anche le attività che i diversi territori hanno implementato per affrontare il tema delle ondate di calore. Si tratta, in particolare, di campagne informative rivolte alla popolazione sui rischi associati al caldo, sui protocolli di emergenza in risposta alle ondate di calore e sulle raccomandazioni per i sottogruppi suscettibili. Inoltre, nella maggior parte delle città monitorate si è dato spazio alla sorveglianza attiva delle persone a rischio effettuata attraverso medici di base o tramite un caregiver adeguatamente formato collegato alla rete dei servizi.
La complessità della materia ed alcuni dei dati osservati (esempio: il deficit di mortalità della prima metà del periodo estivo) suggeriscono la necessità di approfondire le analisi, ma, nonostante ciò, così conclude il rapporto: “L’estate 2024, è stata caratterizzata da temperature superiori alla media di riferimento nella seconda metà dell’estate, con ondate di calore particolarmente intense e prolungate che, complessivamente, hanno avuto un impatto contenuto sulla mortalità”.
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