La Commissione Lavoro della Camera sta effettuando in questi giorni le audizioni su alcune proposte di disegni di legge e di legge delega per modificare le norme concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. Da tempo, ben oltre 15 anni, il Rapporto annuale sulla situazione delle persone affette da patologie oncologiche di Favo ci segnala che ogni giorno sono diagnosticati più di mille nuovi casi di tumore; 3.600.000 persone, pari al 5,7% della popolazione, vivono dopo una diagnosi di cancro. Di queste, 900.000 possono considerarsi guarite, con più o meno disabilità, e il loro numero è destinato ad aumentare e molte di esse svolgono un’attività lavorativa.



In risposta all'”emergenza cancro” l’Unione europea si è dotata di un innovativo Piano oncologico, quale strumento di politica sanitaria finalizzato a far fronte all’intero decorso della malattia,. Approvato il 3 febbraio 2021, è articolato in dieci “iniziative faro” e molteplici azioni di sostegno e quest’anno anche l’Italia si è dotata di un Piano nazionale recependo le indicazioni europee e finanziandolo.



Sul versante lavoro si discute insieme alle altre la proposta di delega al Governo vertente sulla medesima materia, in particolare volta alla modifica e all’integrazione della normativa relativa al diritto alla conservazione del posto per i lavoratori dipendenti affetti da patologie oncologiche o da gravi patologie che comportino un’inabilità lavorativa temporanea del 100%, nonché all’indennità di malattia per i lavoratori autonomi affetti dalle medesime patologie. Si ricorda che nella XVIII legislatura la commissione Lavoro ha esaminato le cinque proposte di legge su materia analoga (C. 2098, C. 2247, C. 2392, C. 2478 e C. 2540), adottando un testo unificato (T.U. 2098 e abb.), il cui esame in Assemblea ha avuto inizio nel mese di luglio 2022, senza tuttavia concludersi.



A questo punto o si passa all’approvazione del TU 2098 o si procede alla delega. Le lavoratrici e i lavoratori affetti da patologie gravi hanno diritto a uno o più decreti legislativi volti a modificare e integrare la disciplina vigente in materia di trattamento dei lavoratori affetti da patologie oncologiche o da gravi patologie che comportino un’inabilità lavorativa temporanea del 100%. Bisogna prevedere i lavoratori dipendenti conservino il posto per un periodo retribuito non inferiore a 24 mesi nel triennio decorrente dalla certificazione medica specialistica o rilasciata dall’azienda sanitaria locale competente, al fine di potersi sottoporre alle cure o ai trattamenti terapeutici in caso di incompatibilità tra lo stato di salute e le mansioni svolte, salvo che i contratti collettivi nazionali di categoria non prevedano disposizioni di maggiore favore. Occorre anche: escludere dal computo del suddetto periodo i giorni di ricovero ospedaliero o di day hospital per cure o trattamenti terapeutici; equiparare il trattamento dei lavoratori dipendenti privati con quello previsto per i lavoratori dipendenti pubblici, ai fini del riconoscimento del diritto alla conservazione del posto di lavoro; per i lavoratori autonomi, prevedere la corresponsione di un indennizzo per un congruo periodo, superiore a quello attualmente previsto; individuare l’elenco delle gravi patologie invalidanti e delle terapie per le quali è prevista l’esclusione dal computo dei limiti massimi di assenza per malattia e la corresponsione dell’intera retribuzione; coordinare e integrare la normativa in materia di tutela dei lavoratori affetti da patologie oncologiche o altre gravi patologie temporaneamente invalidanti; ai lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche, decorso il termine di congedo riconosciuto, è concesso l’accesso prioritario alla modalità di lavoro agile, ove possibile, ai sensi della legge n. 81 del 2017.

Agli oneri si provvede mediante corrispondente Fondo del Bilancio dello Stato per gli anni 2024/2025 e autorizzando il ministro dell’Economia e delle Finanze ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio; successivamente con adeguato monitoraggio con i Fondi del Piano nazionale Oncologico (decreto Milleproroghe, ministero della Salute gennaio 2023), con apposita Convenzione Inail e Istituti di cura e ricerca promossa dal ministero del Lavoro e da quello della Salute.

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