Amanda Lear

è stata la musa di uno dei più grandi pittori moderni: Salvador Dalì. Nel corso di un’intervista rilasciata qualche tempo fa a Mara Venier, Amanda ha raccontato un aneddoto alquanto particolare sul noto pittore. “A Dalì piaceva molto il mio osso del bacino. – ha ammesso la Lear – Quando lo incontrai mi recitò una poesia di Garcia Lorca. Io ero cotta, innamorata persa.” E in merito al loro rapporto ha dichiarato: “Se fu un amore platonico? Beh sì, lui era impotente, non aveva figli e gli serviva una musa. Mi ha insegnato l’arte e la filosofia della vita.” La Lear aggiunge che “Mi manca molto”. Curioso anche il fatto che dopo il pittore è arrivato nella sua vita David Bowie, di cui ha detto “è l’uomo più truccato con cui sono andata a letto”. (Aggiornamento di Anna Montesano)



Salvador Dalì e la storia con Amanda Lear

Salvador Dalì

ha contribuito in qualche modo a rendere ancora più enigmatica la figura di Amanda Lear. Il pittore spagnolo è già un’icona quando nella sua vita entra a far parte quella che diventerà la futura musa: se ne innamorerà perdutamente, nonostante sia già sposato con la moglie Gala. La showgirl invece lascerà il fidanzato dell’epoca, Tara Browne, e diventerà amica di Gala e del pittore: un trio che con amore e consapevolezza da tutte le parti in casa, durerà per circa diciassette anni. Tanto che Gala accetterà che sia la Lear a gestire le spese più piccole del pittore, per via di un episodio in particolare: “Non sapeva niente di soldi, non era capace. Mi ricordo che prendevamo un taxi e siccome era molto vanitoso, per non mettere gli occhiali, quando bisognava pagare la corsa, lui tirava fuori dalla tasca dei biglietti da 100 dollari scambiandoli per banconote da un dollaro”. Un aneddoto raccontato qualche tempo fa dalla showgirl a CR4 – La Repubblica delle Donne, dove per la prima volta ha parlatoaveva  anche della moglie di Dalì e del loro rapporto. “Non c’era gelosia“, aveva aggiunto. Una volta Gala le dirà persino “Se mio marito ha bisogno della tua presenza per creare e per dipingere, a me sta bene. Ti faccio vedere la tua stanza”. Giunta in fin di vita, la donna chiederà persino ad Amanda di giurarle che avrebbe preso il suo posto come moglie di Dalì. Clicca qui per guardare il video di Amanda Lear.



Salvador Dalì, Amanda Lear: “la moglie era un’esperta di triangoli”

Salvador Dalì

non farà fatica a convincere la moglie Gala ad accettare nella loro vita anche Amanda Lear. “Era un’esperta di triangoli”, ha rivelato la showgirl a Vanity Fair, in un’intervista di qualche anno fa, “Lo aveva già vissuto, con lei al centro, insieme al primo marito Paul Eluard e a Max Ernst, che condussero un’interessante vita a tre, prima di partire, insieme, per una vacanza a Cadaqués, dove Gala incontrò Salvador. Per quest’uomo 11 anni più giovane di lei, lasciò marito e amante e decise di sposarsi per la la seconda volta”. Gala non vedrà quindi nella Lear un ostacolo, quanto una ricchezza in più da proteggere. “Per realizzare un triangolo come il nostro occorre una certa classe”, ha dichiarato ancora l’ex modella. “Non eravamo la coppia del commendatore squallido, con la villa in Sardegna, che ha l’amante nascosta e mantenuta, a cui racconta in continuazione bugie. Volavamo molto alti, non ci nascondevamo mai, anzi, andavamo tutti e tre insieme in vacanza, alle prime teatrali, a Parigi, a Londra, a New York, eravamo felici e innamorati pazzi…”. Oggi, sabato 11 aprile 2020, Verissimo trasmetterà un’intervista di Amanda Lear realizzata l’anno scorso e in cui la showgirl ha parlato anche del suo rapporto con Dalì. Non si tratta della prima volta: la cantante ha già rivelato diversi retroscena vissuti con il celebre pittore nel suo libro La mia vita con Dalì. Quindici anni vissuti insieme al genio del surrealismo, pubblicato nell’84 con la casa editrice Costa & Nolan.



Anzi è proprio nel testo che si scopre quale sia stato l’ultimo incontro fra i due amanti: la showgirl era appena ritornata da Barcellona e troverà Dalì, magro e malato, nel buio più assoluto. Lo convincerà ad uscire, ma il pittore si rifiuterà, ormai stanco e deciso a rimanere da solo. Poi le chiederà se sia ancora una cantante. “Certo, devo guadagnarmi da vivere. Ma dipingo anche molto, dipingo sempre. Titto quello che mi ha insegnato…”, risponderà la Lear. “Peccato. Sarebbe stato meglio che lei non avesse mai cantato, mai dipinto. Volevo che diventasse una principessa, non un’artista. Soffrirà molto“. Poi la congederà in fretta e furia, dopo averle manifestato l’affetto sempre nutrito nei suoi confronti ed averle dato, in modo nascosto, qualcosa. “Il suo ultimo regalo era il pezzo di legno di Gala, il piccolo talismano dal quale per anni e anni non si erano mai separati”, scrive nel libro, “ora che la fortuna sembrava averli abbandonati, mi aveva dato ciò che aveva di più prezioso al mondo”.