Amanda Lear incontrò Salvador Dalì, celebre pittore spagnolo, a Parigi nel 1965, nel celebre locale Club Castel, location molto amata dalle celebrità. Dalì, con i suoi tipici baffetti rivolti verso l’alto, rimase colpito dalla giovanissima fidanzata di Tara Browne, erede dell’impero Guinness: Amanda Lear. Il pittore rimane subito impressionato dalla modella francese con il fisico androgino, a cui si rivolge con il nome di “Ginesta”. Inizialmente la Lear non gradisce le attenzioni dell’artista, ma poi accetta il suo invito a pranzo per il giorno successivo. Da quel momento in poi, per i successivi 17 anni, Amanda Lear sarà amante e musa di Dalì e grande amica di sua moglie Gala (nata nel 1894). Gala, al secolo Elena Dmitrievna Djakonova, e Dalì si sposarono nel 1934 e restarono insieme fino alla morte della donna, nel 1982.



Salvador Dalì: il triangolo con Amanda Lear e la moglie Gala

Fu di una generosità assoluta. Mi accolse immediatamente in seno alla sua coppia. Siamo rimaste amiche fino alla sua morte, perché capiva che ero una ricchezza, non un ostacolo. Non ci fu mai alcuna gelosia tra di noi, non faceva parte della concezione che avevamo della vita”, ha raccontato Amanda Lear a Elle, parlando di Gala. La modella francese, allora poco più che ventenne, entrò nella vita della coppia con naturalezza, accompagnando Dalì agli incontri pubblici, dove la moglie non voleva più andare. “Dalì era innamorato spiritualmente di sua moglie, ma amava anche me. Diceva che era pazzo del mio scheletro, perché ero molto magra. Noi non ci nascondevamo mai, anzi, andavamo tutti e tre insieme in vacanza, alle prime teatrali, a Parigi, a Londra, a New York, eravamo felici e innamorati pazzi”, ha aggiunto l’attrice. Nel 1982, ormai in fin di vita, Gala affidò Dalì ad Amanda, ma la scomparsa della moglie fece sprofondare Dalì nella depressione fino alla morte nel 1989.

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