Chicco Testa, ex politico e dirigente d’azienda italiano, è intervenuto sull’edizione odierna del quotidiano “Libero” per commentare gli attacchi piovuti addosso al ministro Cingolani da parte degli esponenti del M5S, a seguito della sua apertura sull’atomica. L’appello dell’intervistato è uno soltanto: “Salviamo il soldato Cingolani”. Da chi, esattamente? “Dai finti ambientalisti. Da quelli che hanno un approccio identitario e settario rispetto al cambiamento climatico. Quelli che lo criticano perché sarebbe contro le rinnovabili. Il ministro sta litigando con pezzi dello Stato per sbloccare i nuovi impianti. E va dicendo in tutte le salse che il suo obiettivo è arrivare a 70mila megawatt di fonti alternative entro il 2030. Si tratterebbe di un risultato straordinario”.
Non fa nomi e cognomi, Testa, ma indica alcuni riferimenti precisi: i comitati del Nimby, coloro che continuano a dire “non costruite nel mio giardino”, le varie associazioni verdi, Greenpeace (“un mero raccoglitore di fondi, un’organizzazione internazionale alla quale non puoi iscriverti, dove i dirigenti vengono scelti dall’alto, proprio come se fosse una multinazionale”) e, infine, il Movimento Cinque Stelle, che “rappresenta il partito di riferimento di chi la pensa in questo modo. Anche perché molti dei suoi maggiori rappresentanti si definisce purista dell’ambiente”.
CINGOLANI NEL MIRINO DEL M5S, TESTA: “FINIRÀ TUTTO A BACI E ABBRACCI”
Al di là del blocco grillino, a detta di Chicco Testa in quasi tutti gli altri schieramenti politici italiani ci sono dei finti ambientalisti che a poche settimane dal voto dicono alcuni “no”, che portano facili consensi sul territorio. Però, proprio i pentastellati se la sono presa soprattutto perché Cingolani ha aperto al nucleare: “Il ministro non dice torniamo al nucleare, lui dice che se la nuova generazione dell’atomico, che peraltro non emette Co2, è meno pericolosa e più facilmente smaltibile, sarebbe assurdo non prenderla in considerazione”.
Intanto, Giuseppe Conte ha convocato il ministro per un chiarimento, ma secondo Testa finirà tutto a baci e abbracci, in quanto “noi italiani di fronte alle sfide ambientali reagiamo sempre con entusiasmo e non ci rendiamo conto che nascondono interessi economici fortissimi. La verità è che la transizione ecologica non è un pranzo di gala e ci sono interi settori produttivi che rischiano di andare gambe all’aria. Alla fine ci sarà qualche Paese che vince e qualche altro che perde. Cingolani questo lo sa, i grillini non l’hanno mica capito”.