Salvatore Bagni, grande storico protagonista dello scudetto del Napoli, è stato ospite stamane del programma di Rai Uno, Uno Mattina Estate. “Sto benissimo grazie per l’invito”, esordisce l’ex grande calciatore. Oggi esce il suo secondo libro: “I miei prof non erano contenti di quello che ho fatto a scuola ma sarebbero meravigliati di questi due racconti. Una soddisfazione personale, il primo l’ho fatto durante un viaggio in treno, poi ho deciso di scrivere un libro sulla mia vita, mi ha contattato la Mondadori e abbiamo raccontato con Bruno Giordano il primo storico scudetto del Napoli, una cosa che riuscirà negli sportivi, non solo in Campania e al sud”. Salvatore Bagni è in collegamento da uno studio pieni di cimeli, come le magliette degli anni passati: “Non le guardo spesso, il ricordo è alle persone con cui ho vissuto e gioito”.
Sui sogni da piccolo: “Ho sognato di non lavorare (ride ndr). Io sono arrivato a ragioneria spinto da mia mamma, non avevo voglia di studiare io a quell’epoca volevo andare a lavorare come i miei amici. Non ho mai sognato di giocare ad alti livelli ma pensavo e speravo di poter giocare gli anni migliori della mia vita a calcio che è diverso”. Sul rapporto di Salvatore Bagni con Diego Armando Maradona: “Io ho giocato sei anni al Carpi e devo ringraziare Giorgio Forghieri che è l’unico che ha creato in me, che vedo e sento ancora e mi ha dato l’opportunità di giocare, è stato un sogno solo giocare a calcio. Anche all’Inter stavo benissimo, avevo un contratto di due anni, ci fu il cambio di società e io mi ritrovai a Napoli nel 1984 all’arrivo di Diego Armando Maradona”.
SALVATORE BAGNI E MARADONA: “PER ME ERA UNO DI FAMIGLIA”
Sulla vicinanza di Salvatore Bagni al Pibe de Oro: “Gli siamo stati vicini, possiamo dirli senza essere smentiti, siamo stati gli unici come famiglia che quando era in difficoltà gli abbiamo aperto la porta e siamo stati felici di farlo, per me l’amicizia è una cosa importante, è una parola di cui non abuso. Con Diego siamo stati amici e lui è stato riconoscente nei miei confronti, questa era causa, ha passato circa un mese tutti gli anni qui da me”.
Salvatore Bagni ha subito la dolorosissima perdita del figlio a tre anni, episodio drammatico raccontato nel suo primo libro: “Siamo riusciti come famiglia ad uscirne, anche se non a dimenticarne. Noi siamo molto riservati, è una cosa che abbiamo vissuto tutti insieme, siamo andati avanti insieme, a ottobre saran 30 anni che è successa la disgrazia. Siamo stati compatti e anche con difficoltà, i miei figli non mi hanno mai dato problemi, sono stati seguiti i primi mesi da psicologi e siamo felici di essere così uniti. Sono situazioni che ti fanno trovare ad un bivio: rispetti la tua famiglia e rispetti la tua persona, il carattere mio in quella situazione ha giovato a tutta la famiglia e sono soddisfatto in quello”. Sui suoi due figli Salvatore Bagni spiega: “Io ho sempre lasciato liberi i miei figli di trovare la loro via, mia figlia fa la maestra d’asilo, mio figlio ha iniziato a fare l’osservatore e adesso è dieci anni che è un professionista a livello internazione e sono molto soddisfatto”. Il figlio è purtroppo per Salvatore Bagni interista: “Traditore – scherza Bagni – lo portai piccolino alla Pinetina a fargli conoscere Ronaldo il Fenomeno, non ha mai cambiato idea e ci sono molti sfottò”.