“Io fornivo servizi per i migranti e guardi che quando mi hanno arrestato per mafia e per corruzione non hanno trovato alcun omesso versamento di Irpef: ho messo a pagamento dei contributi ai lavoratori, al contrario delle cooperative del famoso deputato Soumahoro“: così Salvatore Buzzi ai microfoni di Ztl, trasmissione radiofonica in programma su Giornale Radio.
Divenuto famoso in seguito all’inchiesta su Mafia capitale, Buzzi ha spiegato che se una persona fa i servizi ai migranti pagando regolarmente gli stipendi e pagando cibo e affitti, ci guadagna poco: “Se invece fai come Soumahoro che non gli danno da mangiare, non pagano i contributi dei lavoratori…”. In altri termini è possibile ottenere guadagni ingenti attraverso lo sfruttamento dei migranti: “Quasi tutti fanno così. Però a noi ci hanno arrestato e condannato per mafia. Se tutte le prefetture facessero gli adeguati controlli verrebbe fuori uno spaccato terrificante”.
La versione di Salvatore Buzzi
Un passaggio importante dell’intervista è dedicato al trattamento diverso riservato alla destra rispetto alla sinistra. Riflettori accesi sulla gara Cup della Regione Lazio, un affare da 90 milioni di euro: “La gara Cup era una gara divisa politicamente in quattro lotti, tre alla maggioranza e uno all’opposizione. Indagarono e scoprirono che la gara era stata turbata. Noi vinciamo un lotto destinato all’opposizione. Lo vinciamo, ma poi ci sono gli arresti. E che fa la magistratura? Arresta solo quelli della destra, e nemmeno inquisisce quelli di sinistra”. L’accusa di Buzzi è pesante: la sinistra lo ha abbandonato al suo destino, mentre Soumahoro viene protetto. “È successo che hanno colpito quelli di destra e hanno salvato quelli di sinistra, altrimenti oggi la Regione Lazio sarebbe diversa”.