Durante la diretta di Chi l’ha visto è stato presentato il caso di Salvatore Crofalo, scomparso dal 2016. Il 27 agosto l’uomo uscì di casa presto per poi non tornare mai più sparendo senza lascaire traccia. Il pickup con cui uscì fu bruciato e ritrovato distrutto, poco distante il suo cellulare, ma tracce dell’uomo non ce n’erano. Un caso sicuramente strano, soprattutto perché a distanza di tutti questi anni non ha dato alcun esito, portando la Procura a chiederne l’archiviazione. Ipotesi, quella dell’archiviazione, a cui si sarebbero fermamente opposti i familiari dell’uomo, che hanno voluto proprio parlare con la trasmissione di Rai 3 del caso di Salvatore Crofalo.



Cosa è successo a Salvatore Crofalo

A parlare dello strano caso di Salvatore Crofalo, dietro a cui potrebbe esserci anche lo spettro di una piccola famiglia mafiosa locale, sono stati i suoi familiari, che da sei anni e mezzo non riescono a darsi pace. Era il 27 agosto del 2016 quando lui uscì, secondo la madre “arrabbiatissimo, per riscuotere dei soldi. Erano giorni che [il debitore] non si faceva vedere”. In ballo, raccontano, c’erano 1.000 euro, proventi per la vendita di un terreno agricolo di proprietà della famiglia.



Quella è stata l’ultima volta che Salvatore Crofalo è stato visto in vita. Il cellulare squillò inutilmente fino alle 13 prima di sparire completamente, ma già dalle 8, racconta il cognato Nino, non rispondeva neppure alla sua fidanzata. Subito il debitore venne iscritto al registro degli indagati, ma dopo un’interrogatorio venne anche rilasciato. “Leggendo i verbali”, racconta però Nino, “eravamo sorpresi perché c’erano molti elementi per condannare le persone, delle intercettazioni ambientali che erano state tradotte male”. Delle intercettazioni, racconta Chi l’ha visto, prese da una macelleria, in cui quattro uomini parlavano, dicendo che “avevano paura che ci fosse traccia di un morto, secondo la nostra interpretazione”. Che quel morto sia Salvatore Crofalo, e perché sarebbe stato ucciso?



La faida per i campi agricoli e i 1.000 euro

Tutti e quattro gli indagati per il caso di Salvatore Crofalo hanno rifiutato di parlare con Chi l’ha visto, in tre casi evitando anche di apparire davanti alla telecamera, mentre l’unico intervistato avrebbe confermato la sua innocenza, dicendosi completamente pulito. Di un avviso diverso, invece, sarebbero i familiari dell’uomo scomparso. “Secondo me”, racconta Mimma, “i 1.000 euro c’entrano e non c’entrano. Non era solo per i mille euro, gli è andata bene perché comunque li hanno risparmiati, ma l’obbiettivo era accaparrarsi i terreni che ora gestiamo noi”. Ipotesi condivisia anche da Nino: “Aabbiamo avuto danni continuamente su quei terreni in questi 6 anni. Sono terreni attrattivi, per la grandezza, la dimensione, hai acqua, non bisogna fare transumazione, fanno gola a tutti quanti”. E la sorella di Salvatore Crofalo ricorda anche un episodio in particolare: “Un mese dopo la scomparsa hanno scuoiato un vitello sotto un castagno nel nostro terreno, hanno appeso le parti intime sul castagno, un atto ovviamente intimidatorio”.