Salvatore Esposito, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, parla di famiglia e del rapporto con i suoi genitori. Ricorda però anche suo nonno che morì prima di vedere il suo grande successo: “Mio nonno sarebbe andato in giro vantandosi di aver un nipote così. Quello è il peccato più grande, quello e il fatto che non abbia visto mio fratello Cristian. Lui ha 12 anni, per me è più come un figlio che come un fratello. Poi ho una sorella di 4 anni più piccola, Anna.”, racconta l’attore. A proposito della fine di Gomorra poi svela: “Mi dispiace sia finita ma anche no. È triste abbandonare il personaggio che ti ha accompagnato per tanti anni, però al contempo felice per i prossimi progetti. Tra questi c’è la serie tratta dal mio libro, Lo Sciamano.” (Aggiornamento di Anna Montesano)
Salvatore Esposito e il rapporto con i genitori
Il successo di Salvatore Esposito è dovuto in parte anche grazie ai suoi genitori, che lo hanno sostenuto fin dal principio. Nato a Napoli il 2 febbraio del 1986, l’interprete di Genny Savastano è figlio di un barbiere e di una casalinga: Giuseppe e Susy. L’attore è cresciuto a Mugnano dove fin da piccolo, ha coltivato la passione per il cinema. Proprio per questo motivo, preso il diploma delle scuole superiori, partecipa a due cortometraggi e poi si iscrive, prima all’Accademia di Teatro Beatrice Bracco, poi alla Scuola di Cinema di Napoli.
Esposito insegue il suo sogno con il benestare dei suoi genitori, che lo vedono partire per Roma, dove nel 2013, verrà scritturato per il suo primo ruolo nella serie Tv Gomorra, ispirata al libro omonimo di Roberto Saviano. Il grande successo della serie ha cambiato totalmente la vita di Salvatore Esposito e oggi l’attore, non perde occasione di ringraziare sua madre e suo padre, per essere stati fondamentali nella sua crescita professionale. Giuseppe e Assunta, della “Susy” sono stati sempre al suo fianco, seguendolo costantemente e approvando i suoi sogni, quando il giovane Salvatore, crescendo nell’hinterland napoletano, a Mugnano di Napoli, frequentava ragazzi che poi hanno preso strade diverse: alcuni sono andati incontro alla morte, altri in galera. “La famiglia, quando nasci in zone abbandonate a se stesse, è l’unico riferimento”, ha sottolineato l’attore a Vanity Fair.
Salvatore Esposito, i sacrifici di mamma e papà
Salvatore Esposito parla della sua vita prima del successo e dei suoi genitori nel suo primo libro “Lo Sciamano” ed è proprio ai suoi parenti più stretti che dedica questo progetto editoriale. Ci sono stati momenti in cui l’attore ha deciso di fare scelte rischiose, come quella di licenziarsi per frequentare un corso di recitazione. I suoi genitori non l’hanno ostacolato. “Papà mi disse: “Va bene ma punta alla luna, così mal che vada ti troverai a camminare tra le stelle”. Intendeva che dovevo impegnarmi per diventare Robert De Niro, dando il massimo. Così, se anche fosse andata male avrei lavorato bene in Italia”, Ha raccontato sempre a Vanity Fair.
Salvatore Esposito, il quale è molto legato alla sua famiglia, ha anche una sorella e un fratellino. La prima, che si chiama Anna, è sposata con Bruno Montagna ed entrambi sono i genitori di Chloe. Christian, è il fratellino più piccolo, nato quando Salvatore aveva 24 anni. Una famiglia unita a cui l’attore dedica sempre il suo grande affetto, come attraverso i post che condivide su Instagram in occasione dei compleanni. La sua storia personale in fondo è la forza dell’ interprete di Genny Savastano: “Papà faceva il barbiere, mamma la casalinga. Mi hanno sempre sostenuto, anche nei momenti difficili. Abbiamo fatto grandi sacrifici. Devo tanto a loro”, ha dichiarato anche a Tv Sorrisi e Canzoni.