C’è un’immagine che ritorna alla mente quando si parla dell’omicidio di Melania Rea, la giovane mamma massacrata con 35 coltellate nel bosco delle Casermette di Ripe di Civitella, in provincia di Teramo, nel 2011 a pochi passi dalla figlia di 18 mesi, Vittoria. È l’istantanea della faccia di suo marito, Salvatore Parolisi, in lacrime in tv davanti a tutta Italia nel bel mezzo di quello che il giornalista Pino Rinaldi – che lo intervistò a Chi l’ha visto? prima dell’arresto – ha definito un “pianto a comando“.
Una disperazione di plastica che Parolisi, poi processato e condannato in via definitiva a 20 anni di carcere per il delitto, avrebbe riproposto anche ai microfoni di Salvo Sottile, allora conduttore di Quarto grado, mentre il cerchio delle indagini sul brutale assassinio si stringeva progressivamente intorno al suo profilo. Stesse espressioni, stesso copione.
L’intervista di Salvatore Parolisi a Chi l’ha visto? dopo l’omicidio di Melania Rea
Quando ancora l’assassino di Melania Rea era a piede libero, 7 giorni dopo il ritrovamento del cadavere, Salvatore Parolisi si presentò in televisione con la famiglia della moglie per lanciare un appello a chi potesse aver visto qualcosa di utile alle indagini sull’omicidio. La sua intervista davanti alle telecamere di Chi l’ha visto? è parte di una narrazione che oggi, con il senno di poi, appare quasi surreale.
Rispondendo alle domande di Pino Rinaldi, Salvatore Parolisi gli sarebbe apparso “vuoto”, senza la minima emozione per la moglie 28enne appena trovata senza vita in condizioni drammatiche. La sua voce, rotta per brevissimi tratti da un “pianto” senza lacrime per poi rimodulare il tono e virare repentinamente su una tranquillità disarmante, risuona inevitabilmente nelle cronache della vicenda di Melania Rea. Per chiudere quella intervista, Parolisi chiese “la cortesia” di poter tornare al suo “compito di padre” e, congedandosi dal giornalista, salutò la conduttrice Federica Sciarelli augurando una buona serata. “Mi ricordo quelle parole – ha detto il padre di Melania Rea, Gennaro, commentando la messinscena del genero –. Sono cose che ti rimangono…“.
Salvatore Parolisi fuori dal carcere 12 anni dopo l’omicidio di Melania Rea, parolacce in tv durante il permesso premio
Quella del 2023, rilasciata a Chi l’ha visto? durante un permesso premio ottenuto 12 anni dopo l’arresto, è la più recente intervista di Salvatore Parolisi sull’omicidio della moglie Melania Rea. È dopo quelle dichiarazioni che i giudici gli avrebbero revocato la possibilità di uscire temporaneamente dal carcere, perché troppo pesanti e segno di una mancata riflessione sulla gravità del reato commesso.
“Sai da quando potevo uscire io? – le sue prime affermazioni davanti all’inviata del programma di Rai 3 – Da 4 anni. Me l’hanno fatta ca*are fino all’ultimo, 12 ore di permesso di mer*a mi hanno dato, questo mi hanno dato. Qua stanno gli ergastolani, c’hanno duplici e triplici omicidi, crudeltà, escono dopo 6-7 anni. Io 12“. Michele Rea, fratello della vittima, si è opposto con forza, insieme alla famiglia, sostenendo l’impossibilità di un recupero per un soggetto come Salvatore Parolisi: “A uno che parla in questi termini, la giustizia italiana non dovrebbe dare diritto di avere questi permessi. Non è recuperabile una persona del genere, che parla di donne come se le sfruttasse, non credo che sia un uomo recuperabile. In questo Paese si parla ogni giorni di femminicidio, ma siamo ancora molto indietro. Dopo 12 anni, un assassino del genere esce in permesso. Ne dovrà scontare altri quattro, ma quanto vale la pena di una madre? Niente. Come si fa a non essere arrabbiati?“.