L’APPELLO DEL VICEPREMIER SALVINI CONTRO IL TERRORISMO ISLAMISTA

Il 4 novembre 2023 la Lega ha convocato a Milano una manifestazione nazionale a difesa dei valori e delle libertà dell’Occidente: lo ha detto il leader e vicepremier Matteo Salvini in un colloquio con alcuni quotidiani, l’indomani del vile attentato in Belgio e dopo l’arresto di due affiliati Isis nella capitale meneghina. Nel contesto del rinnovato scontro di civiltà a margine della guerra in corso tra Israele e Hamas – con mezzo mondo musulmano in fermento con manifestazioni e scontri di piazza contro le istanze di Israele (alleato dell’Occidente) – il Ministro delle Infrastrutture chiama a raccolta nel giorno dedicato alle Forze Armate la piena difesa delle libertà occidentali contro la minaccia del fondamentalismo.



«Sabato 4 novembre, a Milano, la Lega sarà in piazza insieme a tutte le forze politiche, economiche, culturali e sociali che vorranno dire: basta a violenza e terrore, zero tolleranza verso chi mette in pericolo i fondamenti della nostra società», ha scritto lo stesso Matteo Salvini in un post sui social dove ricorda «la grande e indimenticabile Oriana Fallaci, che prima di tutti ci aveva avvisati e ammoniti» e per la quale verranno letti dei brani all’interno della manifestazione di piazza a Milano. «Difendere i nostri valori occidentali e far sentire la voce della maggioranza silenziosa di italiani e stranieri perbene che non è più disposta a cedere altro spazio al fanatismo e all’estremismo islamico, all’antisemitismo strisciante, a ideologie di morte che spargono sangue nel cuore dell’Europa», spiega ancora il vicepremier del Governo Meloni. In piazza ci sarà «la maggioranza amica della libertà e dei diritti, indisponibile a cedere altro spazio a fanatici ed estremisti islamici che purtroppo sono presenti in tantissime nostre città».



MATTEO SALVINI: “QUANTI TERRORISTI SONO SBARCATI DA LAMPEDUSA? ORA CONTROLLI A TAPPETO SULLE MOSCHEE”

Abdesalem Lassoued non è stato il primo e rischia di non essere l’ultimo terrorista fondamentalista ad essere sbarcato sulle coste italiane per dirigersi poi nella lotta allo jihad islamico in ogni parte d’Europa. Dagli attentati di Parigi al Belgio, da Berlino fino all’ultimo drammatico attentato avvenuto due giorni fa nel centro di Bruxelles: in moltissime occasioni il terrorismo islamico ha colpito l’Occidente con terroristi e kamikaze che nel loro passato avevano gravitato in Italia dopo l’arrivo via barchino come migliaia di altri profughi migranti. Nel suo appello alla difesa dei valori occidentali il leader della Lega Matteo Salvini ha stilato quelle che sono le priorità del Governo nella lotta ad ogni pericolo di terrorismo sul nostro suolo: «Quanti terroristi sono passati per Lampedusa?», si chiede il vicepremier, «La sinistra mi ha mandato a processo per aver difeso l’Italia gli italiani e oggi ci sono anche dei giudici che liberano immigrati ritenuti pericolosi e da espellere da questori e forze dell’ordine. Dio non voglia, ma se qualcuno di questi commette violenza ai danni di un cittadino chi pagherà?».



Il killer di Bruxelles era infatti sbarcato a Lampedusa, poi era uscito da un centro per rimpatri (l’ex CIE, attuale CPR): ebbene, si chiede ancora Salvini, «Quanti personaggi come lui sono in giro anche la luce delle sentenze degli ultimi giorni?». Se si aggiunge il blitz delle forze dell’ordine a Milano per la cattura di due affiliati dell’Isis, resta il tema dirimente del terrorismo “strisciante” anche nel nostro Paese. Al suo stesso Governo il Ministro dei Trasporti chiede «controlli a tappeto sulle moschee, regolare o abusive», così come il blocco della costruzione «di nuovi luoghi di culto islamico fino a quando non sarà controllata la provenienza dei fondi usati per la realizzazione dell’opera e saranno controllati gli imam che guideranno la preghiera». Salvini consiglia di concentrarsi a livello europeo non solo sulla rotta del Mediterraneo ma anche su quella balcanica, «meno appetibile a livello di notizia ma che ha numeri davvero preoccupanti»: per tutto questo l’Italia deve premunirsi con la nuova riforma della giustizia, in aggiunta alle pratiche sui migranti che «andrebbero tolte alle sezioni speciali dei tribunali affidati a magistrati che non hanno preclusioni ideologiche» (evidente il riferimento alla polemica con la giudica del Tribunale di Catania, Iolanda Apostolico).

Sempre su Salvini si sono concentrate oggi le polemiche politiche miste a quelle “virali” dopo un post apparso sui social nelle ultime ore: commentando l’evoluzione della strage di civili nell’ospedale di Gaza City – con Israele che mostra le prove del lancio di un razzo da parte della jihad islamica: «La strage dell’ospedale di Gaza lascia sgomenti. Un pensiero e una preghiera per le vittime e i feriti. Qualcuno ha commentato in modo affrettato, ma stanno emergendo dati, in forma di video, intercettazioni e analisi di geolocalizzazione, che evidenziano il ruolo di Hamas», scrive il leader del Carroccio scatenando le ire dei social che lo accusano di sposare la causa filo-sionista difendendo Tel Aviv e non ammettendo le eventuali responsabilità di Israele contro la popolazione di Gaza. A dirla tutta è lo stesso Matteo Salvini a ricordare subito dopo come ora sia «doveroso accertare le responsabilità. Storicamente i terroristi islamici non si sono mai fatti scrupoli, e purtroppo a pagare il prezzo di questo orrore sono anche civili innocenti».