Le dichiarazioni rilasciate da Matteo Salvini sul Recovery Plan ieri a DiMartedì su La7 sono state subito bollate come fake news. Il segretario della Lega da Giovanni Floris ha spiegato che la bozza italiana «è già stata bocciata» dall’Unione europea, così il conduttore è subito intervenuto per smentirlo. Chi ha ragione tra i due? In un certo senso entrambi. Non sbaglia l’ex ministro dell’Interno, in quanto la bozza inviata dal governo italiano a Bruxelles non è piaciuta, ma non sbaglia neppure il conduttore, in quanto non si può parlare di bocciatura nel senso più stretto del termine. Come spesso accade, a fare notizia è anche solo l’interpretazione di una affermazione. È evidente che l’espressione “bocciatura” non va presa nel suo senso letterale e formale, ma nella sua estensione.



Si tratta cioè di una esagerazione, una forzatura. Al momento la proposta relativa al “Piano nazionale di ripresa e resilienza” (Pnrr) deve cominciare il suo esame in Parlamento, che può apportare dei miglioramenti. Nel frattempo, il testo è stato inviato alla Commissione Ue. Questo è un passaggio informale, in quanto la proposta definitiva va trasmessa entro il 30 aprile 2021.



SALVINI E IL RECOVERY PLAN: NON FAKE NEWS MA…

È innegabile, però, che i primi commenti rivolti dalla Commissione Ue alla bozza del Recovery Plan italiano sono stati critici. Non si può parlare di bocciatura nel senso più stretto del termine, perché si tratta di un punto di partenza, ma d’altra parte sono diversi gli aspetti su cui Bruxelles si aspetta miglioramenti, ad esempio il calendario degli obiettivi e il monitoraggio da parte della governance nazionale. Intanto Paolo Gentiloni, commissario per gli Affari economici a margine dell’Eurogruppo lo scorso 18 gennaio ha evidenziato la necessità di un rafforzamento del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” (Pnrr), in particolare sulle riforme, le raccomandazioni Ue, il calendario appunto e gli obiettivi da raggiungere. L’Italia comunque non è l’unico Stato membro che deve metter mano alla bozza presentata dall’Ue. Lo stesso Gentiloni, qualche giorno dopo, come riportato da Pagella Politica, ha detto che ci sono alcuni Paesi che sono più indietro rispetto ad altri con i loro piani nazionali, ma senza nominarli. In conclusione, il termine “bocciatura” è una forzatura da parte di Matteo Salvini, ma non si può liquidare la questione bollandola come fake news.