Da giorni ripeteva di essere pronto a incontrare Vladimir Putin, ora c’è la conferma: Matteo Salvini volerà a Mosca. Fonti della Lega hanno fatto sapere, come riportato da Repubblica, che l’ex ministro dell’Interno ha organizzato una missione in Russia, «nell’ambito dei contatti avviati al fine di far ripartire i negoziati per porre fine al conflitto in Ucraina». Dal Carroccio riferiscono che la partenza del segretario della Lega sarebbe prevista «a breve», ma non si sa altro riguardo i dettagli del viaggio, a parte l’indiscrezione del Corriere della Sera, secondo cui dovrebbe partire domani e il viaggio dovrebbe durare un paio di giorni. Non si sa però chi incontrerà nella capitale russa.



Già a inizio maggio il quotidiano aveva anticipato la notizia della volontà di Salvini di partire alla volta del Cremlino. Non un segreto, visto che da tempo il segretario leghista dichiarava: «Sono pronto ad andare ovunque per arrivare alla pace». Ad un comizio di Como ha dichiarato: «Mi chiedono se andrò a Mosca. Lo chiedo a voi. Draghi ha fatto una cosa giusta: ha chiamato Putin. È chiaro che la pace non la ottieni accendendo una candela in Duomo, ma va costruita, cercata telefonata per telefonata, incontro per incontro».



SALVINI “BISOGNA FARE DI TUTTO PER LA PACE”

Matteo Salvini, dunque, è pronto a scendere in campo per dare il suo contributo nella ricerca della pace tra Ucraina e Russia. «C’è il dovere di fare di tutto per avvicinarsi alla pace e, come Draghi ha fatto bene a chiamare Putin, io ce la sto mettendo tua. La pace e la vita valgono tutto». Dal comizio a Como ha ribadito l’importanza della telefonata del presidente del Consiglio al presidente russo Vladimir Putin. Il leader della Lega ha già messo le mani avanti riguardo la possibile reazione della sinistra italiana. «Io ce la sto mettendo tutta ma già sento i ritornelli della sinistra perchè se dice di andare o chiamare Mosca qualcuno che va bene al politicamente corretto, allora è una grande operazione di pace. Se ci va Salvini chissà cosa succede, però abbiamo le spalle larghe e bisogna solo tirare dritto». Nei mesi scorsi, all’inizio della guerra, Matteo Salvini era volato in Polonia, ai confini con l’Ucraina, per visitare i rifugiati. Ora invece prepara il viaggio per Mosca auspicando che possa servire nel lavoro diplomatico in corso per arrivare alla fine del conflitto.

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