Matteo Salvini e il coronavirus: un legame dettato non solo dall’attualità politica, evidentemente condizionata dall’emergenza sanitaria che sta investendo l’Italia, ma anche dalla notizia trapelata nella serata di ieri riguardante la positività di un agente della scorta del leader della Lega. Dopo il falso allarme, smentito dalle parole di Salvini in persona, oggi è toccato ad un avversario politico dell’ex ministro, Nicola Zingaretti, appurare il reale contagio da coronavirus. Il leader del Carroccio, al pari di tutti i leader dell’arco parlamentare, ha voluto manifestare la sua vicinanza al collega segretario del Partito Democratico. Queste le parole affidate a Twitter: “Al segretario del PD Nicola #Zingaretti, positivo al virus, il mio augurio di una pronta guarigione. Non è normale fare polemica quando c’è di mezzo la salute! @nzingaretti”. (agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI, AGENTE POSITIVO A CORONAVIRUS: M5S VUOLE ISOLAMENTO (POLITICO)
Non si sono placate le polemiche dopo gli attacchi del M5s a Matteo Salvini. Come vi abbiamo raccontato, un agente della scorta del leader della Lega è risultato positivo al coronavirus ed alcuni esponenti grillini hanno colto la palla al balzo per criticare l’ex ministro dell’Interno, arrivando ad invocare l’auto-isolamento. Un attacco politico forse, mirato a tenerlo fuori dai giochi per un po’ con l’obiettivo di risalire i sondaggi. Così ad Adnkronos il viceministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni: «Non si gioca sulla pelle degli italiani, sono certo finalmente ora anche Salvini lo avrà capito, perché il virus è un nemico che non fa distinzione di razza o appartenenza politica». Così, invece, il capo politico pentatellato Vito Crimi: «E’ un agente di polizia che fa il suo dovere e sono dispiaciuto per lui. Il fatto che sia della scorta di Salvini mi sembra veramente un particolare non rilevante». A sostegno di Matteo Salvini, invece, la leader di FdI Giorgia Meloni: «Un uomo della scorta di Salvini è risultato positivo al coronavirus. Invece di esprimere solidarietà all’agente, diversi esponenti del M5S ne hanno approfittato per attaccare Salvini. Usare il contagio di un agente di Polizia per attaccare un avversario politico è disgustoso». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI, POLIZIOTTO CONTAGIATO: ATTACCHI DAL M5S
Scoppia la polemica politica dopo che un poliziotto della scorta di Matteo Salvini, è risultato essere positivo al test sul coronavirus. Come riferisce l’agenzia Adnkronos, si tratterebbe di un agente del dispositivo di sicurezza dell’ex ministro dell’interno, che nel periodo più recente non ha avuto contatto alcuno con il “Capitano”. Il leader leghista non è stato per ora sottoposto a tampone, come riferisce l’agenzia Agi, “perché non è entrato in contatto con l’agente”, ma lo stesso politico, attraverso la propria pagina Facebook, ha fatto sapere di essere ovviamente disposto a fare tutto ciò che necessario ove richiesto: “Sto bene – si legge sui social del leghista – non sono mai stato a contatto col ragazzo della Polizia che potrebbe essere positivo, e ovviamente farò tutto quello che le Autorità sanitarie mi chiederanno di fare, come ogni altro cittadino”. Come detto sopra, però, la notizia è stata oggetto di accese polemiche, con numerosi esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno invitato il leghista a sottoporsi immediatamente al tampone e ad auto-isolarsi.
SALVINI, AGENTE POSITIVO A CORONAVIRUS: “CHI RIESCE A FARE POLEMICA…”
Così ha scritto ad esempio il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, invitando “tutti coloro, compreso Salvini, che hanno avuto documentati contatti con persone positive al test a seguire pedissequamente le disposizioni messe a punto dal governo e a non fare di testa propria. Il virus non guarda il tuo nome, non guarda la tua posizione sociale o il tuo status da parlamentare”. Il grillino ha aggiunto e concluso: “Tutti devono seguire le disposizioni del governo, la salute dei cittadini viene prima del consenso elettorale”. Così invece il deputato Giorgio Trizzino, che come riferisce IlGiornale ha commentato l’episodio con tali parole: “Il virus non chiede permesso di soggiorno. Davanti a lui siamo tutti uguali ed è questo che ci mette paura ma in fondo rende giustizia all’umanità”. Alla luce dei numerosi commenti, lo stesso Salvini ha provato a chiudere la querelle scrivendo: “Chi riesce a fare polemica anche su una possibile malattia, in alcuni casi arrivando ad augurarmi la morte, non merita risposta, al massimo un sorriso. GRAZIE per i tanti messaggi, adesso mangio piselli, pomodori e carne cruda, poi torno al telefono con sindaci e medici in prima linea contro il virus”.