Dopo l’aggressione a Salvini avvenuta in Toscana, cosa rischia la donna congolese di quasi 30 anni? A spiegarlo è Corriere dell’Umbria che ha riferito quanto accaduto ed ha svelato che la donna risulterebbe essere una volontaria di un progetto del servizio civile istituito presso il Comune di Pontassieve, in provincia di Firenze, dove Salvini si trovava in vista delle elezioni regionali. E’ una immigrata regolare in Italia e nei suoi confronti, polizia di Firenze e Digos stanno valutando in queste ore una denuncia per violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale e turbamento di comizio elettorale. Stando a quanto appreso, inoltre, la congolese sarebbe stata trovata in uno stato di alterazione psico-fisica e l’azione compiuta contro il leader leghista non sarebbe stata preordinata. Al fine di definire i possibili reati a suo carico, è in corso anche la visione dei filmati che hanno ripreso il momento esatto dell’aggressione. Intanto la Digos avrebbe già informato di quanto accaduto questa mattina il magistrato di turno. Nelle prossime ore la Procura provvederà ad aprire un fascicolo dopo il ricevimento delle contestazioni da parte della polizia a carico della congolese. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“TI MALEDICO”: ROSARIO STRAPPATO
Sui social e su alcune agenzie di stampa è stato pubblicato il video della breve aggressione di Pontassieve, con la donna originaria del Congo che insulta Salvini e gli strappa la camicia urlando «io ti maledico, ti maledico!». «Tutto bene, tranquilli. Nessun problema fisico», rassicura la leader della Lega dopo che la 30enne (e non 20enne come annunciato in un primo momento) è stata identificata e controllata dalle forze dell’ordine, con la denuncia che è già scattata. «La camicia strappata la posso ricomprare, il Rosario strappato con violenza dal collo che mi aveva donato un Parroco purtroppo no», commenta con l’Adnkronos lo stesso Matteo Salvini, aggiungendo «A questa rabbia rispondo col sorriso e col lavoro, evviva l’Italia delle donne e degli uomini che credono nella libertà, nella serenità e nel lavoro». Una battuta veloce sulla signora congolese, «Per la ‘signora’ che mi ha aggredito e insultato non provo rabbia, solo pena e tristezza. Avanti, senza paura e a testa alta». Sui social, oltre ai tanti insulti pervenuti contro il leader della Lega, tra i messaggi di solidarietà spicca quello della Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni «Mi auguro che la condanna di questo atto ignobile sia unanime e arrivi da tutte le forze politiche, nessuna esclusa. Chi da settimane sta avvelenando il clima ad ogni costo pur di dipingere i propria avversari politici come nemici da abbattere deve assumersi le proprie responsabilità». In chiusura, l’ex Ministro della Gioventù aggiunge «quello che sta accadendo è intollerabile per una nazione democratica».
SALVINI AGGREDITO A PONTASSIEVE
Matteo Salvini è stato aggredito questa mattina nella sua seconda giornata di visita a Pontassieve (Firenze) per la campagna elettorale delle Elezioni Regionali Toscana 2020: curiosamente nella “casa” di Matteo Renzi, il nemico storico della Lega viene improvvisamente attaccato da una giovane 20enne di colore (dalle prime informazioni offerte dalla Questura sarebbe originaria del Congo). A darne notizia è stato l’ex sottosegretario Guglielmo Picchi sui social: «Salvini aggredito a Pontassieve da una facinorosa militante antifascista che gli ha strappato camicia e rosario. I veri democratici». Era stata sempre Pontassieve che per aveva fatto annullare alla Lega il pranzo inizialmente previsto per le tantissime minacce ricevute dal ristoratore: «minacce e insulti hanno costretto il ristorante che doveva ospitarci ad annullare un semplice pranzo. Roba da matti», ha spiegato la Lega sui social dopo la decisione di rinunciare al pranzo. A seguire, lo spiacevole episodio della ragazza antifascista che ha aggredito inveendo il segretario della Lega prima che le forze dell’ordine l’allontanassero.
MINACCE A SALVINI E LEGA IN ‘CASA’ DI RENZI
Come riporta La Nazione, la Questura di Firenze ha ricostruito l’intero episodio confermando l’aggressione al leader della Lega, strattonato da una giovane del Congo che gli ha strappato camicia e catenina con rosario al collo. «Persona in evidente stato di alterazione psico-fisica», è il commento della Questura che sta verificando l’identità della giovane militante. La donna era nel pubblico radunato per l’arrivo di Salvini a Pontassieve ma pare si fosse trovata per caso, di ritorno dal lavoro: a quel punto la ragazza avrebbe approfittato per avvicinarsi al leader della Lega e afferrarlo per la camicia strattonandolo. L’episodio, spiega sempre la polizia a La Nazione «sarebbe del tutto sganciato dalla manifestazione di protesta contro Salvini che pure è in corso a Pontassieve, alla quale stanno partecipando alcune decine di antagonisti». Amareggiato ma non per questo intento a interrompere la campagna elettorale, Salvini ha poi detto nel comizio di Pontassieve «Io cerco di promuovere il bello della Toscana. Mi spiace che qualcuno a sinistra sia rimasto fermo al secolo scorso e quindi che un ristorante di Pontassieve venga minacciato perché osa dare un piatto di pasta a Salvini è bizzarro, come successe a Bagno a Ripoli, come successe alla gelateria di Orbetello. Però la Toscana è altro: la Toscana è arte, è cura, è bellezza, patrimonio, artigianato, è il tempio della libertà di pensiero, è la terra di Dante e di Michelangelo, di Montanelli e della Fallacci, quindi non sono quei tre poveretti a fermare me o la Lega». Intervistato a L’Aria che Tira, proprio in collegamento da Pontassieve, il leader della Lega ha aggiunto «In Toscana sarà un voto concreto sugli ospedali, sui rifiuti, i toscani pagano la tassa più alta perché la regione non ha fatto i termovalorizzatori, sulla Firenze-Pisa-Livorno e sull’aeroporto di Firenze promesso da più di 30 anni dal Pd».