L’APPELLO DI SALVINI AL CENTRODESTRA IN EUROPA: “BASTA MACRON MEGLIO L’EQUILIBRATA LE PEN”

Se appena pochi giorni fa l’appello sulla prossima Europa era quello di una pace effettiva, dunque seguendo più Papa Francesco delle intemerate di Macron, per Matteo Salvini il “confronto” ultimo per capire dove impostare l’Ue dopo le Elezioni Europee resta il Presidente francese: nella lunga intervista a Hoara Borselli sul “Giornale”, il leader della Lega sferza i suoi alleati di Centrodestra non riuscendo a comprendere come si possa ancora accettare proposte di inviare soldati europei al fronte in Ucraina, come ciclicamente ribadisce Macron.



«Spero che nessuno nel centrodestra preferisca i socialisti e i comunisti alla Lega e ai suoi alleati, confido che nessuno preferisca il bombarolo Macron all’equilibrata Le Pen»: meno bombe, meno armi, meno soldati, anche se la Lega di Salvini conferma la condanna alla Russia per l’invasione e vota da due anni tutti i provvedimenti di aiuti all’Ucraina. L’auspicio è però quello di raggiungere la pace, rimanendo nella scia della proposta della diplomazia in Vaticano: per poterci riuscire, Salvini immagina una maggioranza di centrodestra che possa finalmente escludere la sinistra dal potere in Ue, «una coalizione allargata sul modello di quanto ci ha insegnato Berlusconi».



DALLE EUROPEE (CON VANNACCI) AL VENETO FINO ALLA LEVA OBBLIGATORIA: COSA DICE MATTEO SALVINI

Salvini alle Europee punta ad aumentare il consenso delle ultime Politiche, consapevole che l’exploit dell’ultimo voto europeo (sopra il 30%) al momento non è ripetibile: da qui l’impegno per puntare ad un governo il più possibile di area centrodestra a Bruxelles dopo il voto di giugno 2024: il vicepremier e leader della Lega sogna una Europa che sia sempre più concreta e meno invasiva, «capace di fare bene senza dilagare. Ora, invece, fa malissimo troppe cose». Per Salvini occorre mettere un freno alle follie green, dalle case ai divieti sui motori a benzina, fino alle «scelte sbagliate contro agricoltori e pescatori, alla pessima gestione dei flussi migratori».



Sebbene gli sbarchi continuano l’indirizzo del Governo Meloni, secondo Salvini, è dalla parte giusta e confida negli amici e colleghi Giorgia e Matteo Piantedosi per portare anche in Europa un modello di contrasto efficace all’immigrazione clandestina. In questo senso, la candidatura del generale Roberto Vannacci rappresenta una scommessa per la Lega che punta a rappresentare una visione sempre meno “conformista” delle dottrine politiche vigenti in Ue, dalle migrazioni fino alla libertà di pensiero. Rispondendo idealmente a chi nel Carroccio vede qualche perplessità nella candidatura del generale, Salvini replica «ottimo candidato, un servitore dello Stato infangato dal sistema mediatico perché ha osato andare controvento, come noi leghisti. È indipendente, ma condivide con la Lega l’idea di una nuova Europa che tuteli i confini e difenda famiglie e imprese».

Difende il Governatore leghista Luca Zaia e spiega di non averlo affatto scaricato, semmai contesta alla maggioranza di non aver insistito sulla norma del terzo mandato nelle Regioni: se scelto dai cittadini, spiega Salvini, «un bravo sindaco o un bravo governatore possa governare anche per più di due mandati». Ma la realtà politica dice altro e così anche il vicepremier si è dovuto “accontentare” dopo aver cercato per mesi di combattere su quella norma: «la Lega è l’unica forza parlamentare ad aver cercato di eliminare il limite dei mandati. E ad oggi Luca Zaia, che ritengo un patrimonio non solo dei veneti ma di tutta Italia, non è ricandidabile». In merito alla proposta lanciata dal raduno degli Alpini di domenica scorsa sulla leva obbligatoria di 6 mesi, nell’intervista al “Giornale” Matteo Salvini spiega il perché sia una grande opportunità tutt’altro che “militarista”: «Penso che le nuove generazioni debbano avere la possibilità di essere formate con un servizio universale e territoriale che li renda capaci di operare la protezione civile. Leva per insegnare a salvare vite, non a fare la guerra».