IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI ACCUSA IL COMMISSARIO GENTILONI DI GIOCARE CON UN’ALTRA “NAZIONALE”

Non devono essere particolarmente piaciute al vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, le dichiarazioni rilasciate dal commissario agli Affari Economici Ue, l’ex Premier Paolo Gentiloni, in merito alla necessità di trovare al più presto l’accordo sul Patto di Stabilità. «In questo periodo ho avuto l’impressione di avere un commissario europeo che giocava con la maglietta di un’altra nazionale. Più che dare suggerimenti, elevava lamenti e critiche»: e così le dichiarazioni del Ministro dei Trasporti hanno poi aperto un autentico “caso diplomatico” lungo l’intera giornata odierna.



Salvini è intervenuto ieri a Roma durante un convegno di Acea, contestando nettamente il membro italiano in Commissione Ue, nonché ex leader del Partito Democratico: «è fondamentale avere commissari europei che difendano l’interesse dell’intera comunità e del Paese», rileva ancora il vicepremier auspicando che dal prossimo giugno con le Elezioni Europee qualcosa possa cambiare. «Il voto europeo del prossimo giugno sarà determinante per gli equilibri che mi auguro nuovi in Parlamento e Commissione», ammette il Ministro delle Infrastrutture lanciandosi in una dura reprimenda delle politiche green della Commissione Von der Leyen, «Sui temi della casa, del lavoro, dell’auto, della mobilità, della sicurezza, dell’immigrazione, la prossima legislatura europea sarà quella per cui si vive o si sopravvive. Penso a temi demenziali come la plastic tax, fatti contro l’industria italiana, che è una delle più green. Invece di aiutarti, ti tassano». Da Gentiloni a Timmermans, Salvini vuole cambiare gli equilibri di questa Ue: «spero che Timmermans vinca le elezioni in Olanda e vada a fare danni solo lì e non in tutta Europa».



LE REAZIONI ALLO SCONTRO SALVINI-GENTILONI: SCHLEIN “DESTRA TROVA SOLO NEMICI”

Era così inevitabile che passata qualche ora all’interno della politica italiana ed europea qualcosa potesse “smuoversi” dopo le forti critiche sollevate da Matteo Salvini nei confronti del commissario Ue Paolo Gentiloni: in primo luogo è lo stesso ex Presidente del Consiglio che, limitandosi ad un brevissimo commento, dichiara «ho fiducia nel governo italiano per definizione, lunedì presenterò alla stampa le previsioni economiche dell’Unione europea e purtroppo non le posso anticipare». A far infiammare Salvini erano però state le precedenti parole di Gentiloni, rilasciate nell’intervento al Forum di Cernobbio lo scorso 3 settembre: «Dobbiamo trovare entro la fine dell’anno una intesa sulle regole fiscali, sul patto di stabilità e di crescita […] A voi sembra che in Italia si stia dando l’importanza che merita al Pnrr? A voi sembra che si stiano facendo gli sforzi necessari?. No. E l’Italia non se lo può permettere. È un invito a rimboccarsi le maniche».



Sul botta e risposta fra Salvini e Gentiloni è tornata oggi a commentare la segreteria Pd Elly Schlein, prendendo le difese dell’alleato dem: «Solito schema – afferma – la destra non trova soluzioni e allora cerca nemici. Il governo che attacca Gentiloni è la dimostrazione che di fronte ai problemi economici e sociali del Paese chi lo sta governando non ha idea di come affrontarli». Ancora più duro il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia che in una trasmissione tv oggi ha sferrato attacchi al vicepremier Salvini, «dovrebbe solo avere rispetto della storia di queste persone: è faticoso capire le dinamiche europee per uno che era abituato a mettere la maglia di Putin e giocare un anno per la Russia, un anno per l’Ungheria, un anno per la Polonia». Molto critico con Salvini anche il leader di Azione, Carlo Calenda: «Gentiloni è una persona seria, preparata, che ha dimostrato un grande senso delle istituzioni italiane ed europee. E’ anche un gentiluomo, mentre Salvini gioca in un altro campionato, quello ‘Lonza e Mojito». Per il momento da Bruxelles è calato un generale “no comment” sulle parole del vicepremier contro il commissario agli Affari Economici, tra l’altro nello stesso giorno dove Mario Draghi sull’Economist ha tratteggiato un deciso cambio di rotta necessario per la Commissione Europea sulle regole fiscali – bocciando ad esempio il vecchio Patto di Stabilità – da produrre al più presto per non perdere terreno sui competitors mondiali.