I No Tav ieri avevano lanciato un monito di “minaccia” per i prossimi giorni al Governo, in particolare al Premier Conte e al Movimento 5 Stelle “complici” secondo loro di aver illuso gli attivisti e i cittadini della Val di Susa per anni salvo poi con un “dietrofront” sorprendente annunciare che l’opera di Alta Velocità Lione-Torino si farà. Di Maio è attaccato dalla base M5s, in gran parte No Tav, per aver fatto “prevalere” la linea di Salvini e della Lega all’interno del Governo e per questo motivo rischia molto con un partito spaccato in due con addirittura il fondatore Beppe Grillo che ha gridato all’«alto tradimento» contro la “sua” creatura. Ebbene, alla vigilia di possibili scontri promessi dagli attivisti della Val di Susa per la giornata di sabato – convocate manifestazioni dal movimento No Tav presso il cantiere di Chiomonte dove già nei giorni scorsi ci sono stati assalti, lanci di bombe carta e razzi contro la Polizia – arriva il monito duro e chiaro dal Viminale: il Ministro dell’Interno Matteo Salvini fa sapere «Speriamo non ci siano episodi di violenza, se ci fossero verranno perseguiti come la legge prevede. Non ammetteremo violenze nei confronti di poliziotti e carabinieri». Durante l’intervista odierna a Radio Anch’io su Radio Rai1, il leader della Lega ha poi aggiunto che nel corteo No Tav di sabato a Chiomonte «nessuno rimarrà impunito, non ammettiamo alcun atto di violenza».



NO TAV, RISCHI SCONTRI A CHIOMONTE

«Porteremo migliaia di No Tav fino a Chiomonte. Avete gettato la maschera e messo fine alla manfrina del governo del cambiamento: solo scuse per tenere in piedi l’esecutivo», e poi ancora «siamo dalla parte del giusto, e dalla parte di quella maggioranza del Paese che dalla Torino Lione non trarrà nessun vantaggio, ma un danno economico e ambientale, che pagheremo tutti. Conte e il governo che presiede saranno gli ennesimi responsabili di questo scempio economico, politico ed ambientale»: gli attacchi lanciati ieri dal movimento No Tav al Premier Conte, al M5s e al Governo sono molto pesanti e si preannuncia un weekend di violenze e scontri in quel della Val di Susa, ancora al centro delle polemiche dopo anni dalla prima idea lanciata sulla Tav Italia-Francia. Mentre il Movimento 5 Stelle è in subbuglio per lo smacco del Premier Conte e del suo “Sì Tav”, la città di Torino in generale vive ore di tensione per la giunta Appendino messa sotto scacco: il prefetto di Torino ha lanciato il “daspo” ai grillini torinesi di non partecipare alla manifestazione di sabato, «Non partecipate alla manifestazione No Tav» e il caos ovviamente è esploso. «Quella è casa mia, c’è un’atmosfera fantastica, non mi contesterà nessuno. È il mio posto. E sarà proprio dal confronto con la Val di Susa in questo fine settimana che deciderò come comportarmi col M5S», ha fatto sapere al Corriere della Sera la consigliera M5s Viviana Ferrero. Attacchi ai 5Stelle arrivano anche dal centro sociale Askatasuna di Torino, già da tempo ai ferri corti contro il sindaco Appendino «l’opposizione al Tav del M5S si conclude con una ridicola scenetta, una di memoria grottesca, da prima repubblica. Il 5 stelle non esiste più perché ormai il compito che assolve è quello del surrogato di bassa qualità dell’alleato leghista. Abbiamo di fronte a noi nei prossimi giorni date importanti per segnare la differenza tra una ginnastica d’obbedienza e una pratica di coerenza, in alto i cuori, la lotta non si ferma».

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