Giorgia Meloni ha ipotizzato un passo indietro di Berlusconi nella corsa al Quirinale, Matteo Salvini fa chiarezza. Intervenuto ai microfoni di Porta a porta, il segretario federale della Lega ha spiegato: «Probabilmente c’è stato un fraintendimento tra Giorgia e Silvio, cerchiamo di fare sintesi. Governiamo 14 regioni e migliaia di Comuni, Lega e FI fanno parte del governo e lo condizionano in modo positivo. Si vota tra 62 giorni, io mi sono ripromesso di entrare nel merito dopo Natale, perché altrimenti è un tiro e molla. Evitare un presidente palesemente schierato a sinistra, serve un presidente di garanzia. Ma oggi non sono concentrato su questo».



Matteo Salvini si è poi soffermato sulla situazione epidemiologica, con un cenno sulle possibili chiusure a Natale: «Non ci possiamo permettere un’altra stagione invernale persa dopo quella dell’anno scorso. Noi stiamo lavorando per unire, gli italiani sono stati tra i più attenti al mondo, siamo i terzi più vaccinati al mondo. Sui bambini estrema prudenza, perché anche nel mondo scientifico ci sono valutazioni diverse. Il Natale deve essere aperto, gioioso e bianco di neve».



MATTEO SALVINI: “CENTRODESTRA SIA UNITO IN EUROPA”

«A me dispiace che si sia lanciato l’allarme lockdown, non fai del bene agli operatori. Se c’è una situazione di emergenza si interviene, ma in questo momento fortunatamente non c’è», ha aggiunto Matteo Salvini nel corso del suo intervento a Porta a porta. L’ex ministro dell’Interno ha poi parlato delle alleanze del Centrodestra in Europa: «Io ritengo che sia utile mettersi insieme. Io continuo a lavorare per l’unità, ora siamo divisi in tre pezzi: FI è con il Ppe, la Meloni è con i conservatori e la Lega è insieme ad altri Paesi. Io ho chiesto di unire le forze per contrastare alcune politiche di sinistra». Matteo Salvini è poi tornato sul dossier nucleare: «Al mondo ci sono 440 centrali nucleare e gli Usa sono all’avanguardia, la Francia ne ha 56. Tra i Paesi Ue che chiedono un ritorno al nucleare pulito c’è la Finlandia, che ha invocato di riprendere il percorso del nucleare. E’ meglio il carbone? No. E’ meglio riempire le campagne di pannelli solari e pale? No. Siamo circondati da Paesi che producono energia elettrica col nucleare che noi compriamo, non ha senso ripartire? Tra dieci anni ne vedremmo i risultati».

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