Ha risposto per le rime al “suo” ex Premier, ha lanciato un endorsment al compagno di coalizione per la corsa al Colle e nel frattempo ha voluto marcare la differenza dai leader dei principali partiti rivali: parliamo di Matteo Salvini, intervenuto ieri sera in collegamento alla festa di “Affari Italiani” a Ceglie Messapica. Avrebbe dovuto esserci anche Silvio Berlusconi a confronto, ma dopo gli ultimi controlli in ospedale lo staff medico ha preferito non farlo strafare con gli appuntamenti. Il leader della Lega ha però speso parole di forte stima per l’antico alleato: «Con Berlusconi la politica estera dell’Italia aveva tutt’altra credibilità», spiega Salvini parlando della crisi afghana e della minaccia del talebani.



Chi gli chiede se questo significa una candidatura effettiva al Quirinale, l’ex Ministro non smentisce «il Cav potrebbe farci un pensierino? E ha ragione a farlo. Ha fatto tanto per questo Paese. Nell’economia, nella comunicazione, nell’impresa, nell’innovazione. Se avesse quest’ambizione, avrebbe tutti i titoli per averla». A quel punto la domanda inevitabile scatta sulle trame attorno al Colle, dal Mattarella-bis a Draghi, da Casini a Franceschini, con una risposta secca che marca la differenza rispetto a Pd e M5s: «il centrodestra dirà la sua, ma Letta e Conte stanno tirando Draghi per la giacchetta. Se Draghi lo ritenesse, sarebbe una candidatura autorevole. Ma tutti i nomi fatti adesso, sono come quelli del calciomercato estivo».



SALVINI E LE ‘STOCCATE’ ALLE ALLEATE (MELONI, GELMINI E CARFAGNA)

Quando però gli viene chiesto direttamente un commento sullo scontro interno al Centrodestra con Fratelli d’Italia e con Giorgia Meloni, qui Salvini si fa un po’ più freddo e si limita ad un «fa il suo lavoro d’opposizione». Frecciata o stoccata, chiamatela come volete, la stessa che lancia subito dopo alle Ministre Gelmini e Carfagna in difesa della collega al Viminale, Luciana Lamorgese: «Mi sembra curioso che due ministre di Forza Italia difendano una ministra del Pd che fa male il suo lavoro…». Sul tema Viminale, Salvini replica anche all’intervista di poche ore prima del Presidente M5s, dalla stessa piazza pugliese: «l’avvocato Conte insiste a difenderla, sostenendo che ha fatto meglio di me: se non riusciamo a controllare i rave a Viterbo, immaginatevi a settembre quando tornerà la minaccia del terrorismo». In collegamento con la piazza di Ceglie, il leader leghista assiste anche ad un insolito e inatteso “endorsement” da parte del Presidente di Regione Puglia Michele Emiliano, in quota Partito Democratico: «ti incoraggio nel tuo sforzo politico». Un piddino pro Salvini e un nuovo “squarcio” nell’alleanza con Lega-FdI: il Governo Draghi – o forse il finire dell’estate – hanno davvero risvolti incredibili…

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