IL CAPODANNO A MILANO E IL PERICOLO IMMIGRAZIONE: COSA DICE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI
La lunga scia ancora non conclusa di tensione a Milano dopo il “caso Ramy” a Corvetto è letteralmente esplosa nella notte di Capodanno con gli incresciosi episodi in Piazza Duomo, tanto da far esclamare il vicepremier Matteo Salvini – dopo aver visionato i video degli insulti e dei comportamenti offensivi dei cosiddetti “maranza” contro forze dell’ordine e cittadini italiani – «se quest’ora è integrazione». Nelle scorse ore il leader della Lega, dopo che il Viminale ha annunciato di aver identificato alcuni dei giovanissimi stranieri che hanno devastato la festa di Capodanno in Duomo, ha scritto sui social dell’intento di volersi confrontare con quei ragazzi «per capire cosa vogliono e cosa pensano».
Al netto delle polemiche e rivendicazioni politiche, il tema dell’immigrazione incontrollata è al centro della discussione politica anche per il 2025 appena cominciato: i fatti di Milano e la sensazione di “impotenza” davanti a certe scene portano “acqua” al “mulino” del Centrodestra nel lanciare la sfida alla coalizione di centrosinistra dopo i due mandati di Beppe Sala (e quello precedente di Pisapia). Intervistato da “Libero Quotidiano” Salvini sottolinea la battaglia della Lega sul fronte immigrazione non da oggi, richiamando quanto già trent’anni fa andava dicendo la scrittrice Oriana Fallaci: «insieme a lei siamo stati i soli a denunciare il rischio che il fanatismo islamico rappresentava per la nostra vita». Le immagini di Milano sono indegne e parlano di una mancata integrazione di chi con genitori spesso onesti lavoratori, vive questa seconda “generazione” in pianta stabile in Italia con letterale sprezzo del Paese che li ha accolti.
La soluzione del Governo Meloni e in particolare della Lega di Salvini resta quella del “pugno duro” su questi soggetti: dal blocco degli arrivi per le rotte clandestine fino a maggiori controlli e rimpatri, ma anche aiuti e fondi alla polizia (come implementa il nuovo Decreto Sicurezza ancora al Senato con la tutela legale per le forze dell’ordine). Il fatto che dal Ministero dell’Interno sia stato dato ordine di individuare e subito espellere alcuni degli stranieri intervenuti in Piazza Duomo la notte di San Silvestro, per il vicepremier leghista, è «una ottima notizia». Serve però fare di più anche perché questo chiedono i cittadini ormai stufi di sentirsi «stranieri in casa propria»: secondo Salvini, serve il «pugno di ferro» per poter ristabilire l’ordine e la legge, oltre che il rispetto per tutti, dal centro alle periferie. Vedere altri eventi come la denuncia di molestie che due turiste hanno presentato contro i giovani “maranza” proprio nella principale piazza di Milano non fa altro che aumentare una polemica che già persisteva.
LE STILETTATE DI SALVINI CONTRO SALA E IL PROGETTO PER IL PROSSIMO SINDACO DI MILANO
Non manca la frecciata del vicepremier e Ministro dei Trasporti contro l’intera gestione dell’ordine pubblico del sindaco di Milano Beppe Sala, secondo Salvini troppo impegnato in questo periodo «ad inseguire chi fuma una sigaretta al parco o in strada»: con sarcasmo, ovviamente, il leader della Lega si lamenta contro l’ex manager EXPO per un fallace impegno sull’immigrazione cittadina, mentre risulta “attivo” su altri versanti politici. Per Matteo Salvini, il sindaco Sala non dà la priorità alla sicurezza, ed è così tanto in Corvetto quanto nella centralissima Duomo.
Con l’auspicio che anche la Polizia Locale (i vigili, ndr) possa essere organizzata meglio per garantire un ulteriore controllo, il n.2 del Governo Meloni auspica che il prossimo sindaco di Milano dopo il 2026 possa tornare a cambiare un bel po’ di abitudini in città. Che sia Maurizio Lupi, Letizia Moratti o Alessandro Sallusti, o un altro nome più vicino alla Lega o a Fratelli d’Italia, il candidato del Centrodestra per le Elezioni Comunali a Milano deve essere scelto con largo anticipo onde evitare di andare a sbattere politicamente come con il Sala-bis: «sto già lavorando per arrivare ad una scelta condivisa con gli alleati entro pochi mesi». Occorre fare presto e occorre cambiare davvero Milano, la città va «rimessa sui giusti binari». Ad esempio sul fronte cittadinanza, le polemiche sul Capodanno di Milano hanno rimesso in discussione il tema dello ius soli (o ius scholae), appoggiato da sinistra e da parte di Forza Italia: secondo la Lega, la cittadinanza non è e non deve essere un “regalo”, va piuttosto chiesta e meritata «da chi vuole davvero integrarsi nel nostro Paese».