Per il momento il Partito Democratico non ha aperto al dialogo sul ddl Zan,ma Matteo Salvini continua ad insistere. Il leader della Lega, rappresentando anche il Centrodestra, ha chiesto un confronto a Enrico Letta per tentare di trovare l’intesa sulla legge contro l’omotransfobia. La richiesta è di eliminare gli articoli 1, 4 e 7, confermando le aggravanti per i crimini legati alla discriminazione. Nonostante gli appelli di Italia Viva e parte del mondo dem (pensiamo a Marcucci), gli inviti sono caduti nel vuoto



Intervenuto a Milano, Matteo Salvini ha nuovamente invocato un contatto con Letta: «Propongo a Enrico Letta, per l’ennesima volta, una mediazione come chiesto anche dalla Santa Sede. Vediamoci martedì, prima che il testo arrivi in Aula, per togliere i punti critici degli articoli 1, 4 e 7». L’ex ministro dell’Interno è stato netto: «Se Letta non accettasse, la legge Zan finirebbe male e tutta la responsabilità cadrebbe sulle spalle del Pd».



DDL ZAN, SALVINI CHIAMA LETTA

Il nuovo confronto richiesto da Salvini difficilmente avrà luogo. Letta sembra intenzionato a tirare dritto ed a votare il testo Zan così com’è, assumendosi il rischio di andare sotto con il voto segreto e i franchi tiratori. Il capogruppo dem nella commissione giustizia del Senato, Franco Mirabelli, ha spiegato all’Ansa: «A oggi per noi la Lega non ha nessuna credibilità come interlocutore e di fatto ci sta dicendo che per approvare la legge Zan, dobbiamo togliere quelli che per noi sono punti qualificanti. Mi pare evidente che non sia un compromesso». La linea di Letta però non è condivisa in toto all’interno del mondo Pd. Il Giornale riporta di una spaccatura all’interno dell’assemblea: il possibile flop al voto segreto spaventa molti e sempre più parlamentari sarebbero pronti ad aprire al dialogo col Carroccio e col Centrodestra intero. Attesi aggiornamenti…

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