Cannabis light, Luigi Di Maio “cita” Nicola Zingaretti del Partito Democratico e lancia un messaggio a Matteo Salvini: «Mi auguro che questo tema non sia il solito tema di distrazione di massa che vuole usare per coprire iil caso Siri: fare cadere il Governo sulla lotta alla droga mi sembra un pretesto, visto e considerato che noi vogliamo contrastare la droga e l’uso della droga che fanno i giovani». «Non ci sono i numeri in Parlamento per approvarla e non sono nel contratto di Governo questi temi: andiamo avanti sulle cose che servono». Intervenuto a Dritto e Rovescio, il capo del Viminale ha tenuto a precisare sulla cannabis ad uso terapeutico: «Quella non si tocca, lo stesso Consiglio Superiore della Sanità ha detto che un conto è la cannabis ad uso terapeutico, ma c’è anche la morfina per alleviare il dolore. Se alcune sostanze stupefacenti servono per aiutare qualcuno che sta male, il medico ha tutto il diritto di prescriverle, ma la droga ad uso di divertimento è una boiata pazzesca». Queste, invece, le parole di Silvio Berlusconi a Porta a Porta: «Non condivido questa politica: c’è una legge che ha autorizzato la vendita di questa droga leggera. Non sono favorevole alla droga leggera, ma sono contro la legge: si deve cambiare la legge e trovare il modo per rimborsare ciò che i negozianti hanno speso per finanziare questa impresa». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MAROLA (EASYJOINT): “SBRUFFONCELLO”

Prosegue senza sosta lo scontro tra Lega e M5s sulla cannabis light, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha annunciato la chiusura di tutti gli shop considerati legali. Il Partito Democratico mette nel mirino il segretario federale del Carroccio, ecco le parole del segretario Nicola Zingaretti: «Non sono mai stato a favore della legalizzazione, ma quella di Salvini è solo l’ennesima bomba di distrazione di massa lanciata nella testa degli italiani». Duro il giudizio di Luca Marola, fondatore di EasyJoint, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus: «La verità è che quello sbruffoncello ha paura della sentenza della Cassazione a sezioni unite che arriverà il 30 maggio sul commercio di cannabis light». La sentenza si rifa al conflitto tra la legge del 2016 sulla canapa light, che ammette la vendita di articoli con THC inferiore allo 0,2, e la legge unica sugli stupefacenti. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CONTE: “CHIUSURA NEGOZI NON ALL’ORDINE DEL GIORNO”

E al termine della giornata, dopo il nuovo scontro tra Di Maio e Salvini, non poteva che intervenire il premier Giuseppe Conte per provare a “tirare le fila” del tema cannabis light che sta aumentando nuove distanze nella maggioranza di Governo. «Ho un’agenda con un’ordine del giorno molto fitto, questo non è all’ordine del giorno» liquida così il tema dalla Romania il Presidente del Consiglio, mentre è ancora Di Maio su Facebook ad alzare i toni contro il proprio collega vicepremier in merito ai contenuti della direttiva che vorrebbe emanare il Ministro degli Interni «evidentemente nella Lega dopo aver visto gli ultimi sondaggi che davano in ripresa il MoVimento sono andati in paranoia. Non a caso hanno ricominciato a parlare di grembiulini, armi, province e ora arrivano persino ad inventarsi che siamo a favore della droga (che è folle solo pensarlo). E vedrete che fra poco inizieranno a buttare in mezzo altre provocazioni. Dispiace davvero che si arrivi a questo, ovvero a sparlare di tutto pur di riprendere qualche voto in più». Bordate e provocazioni, le stesse che M5s e Lega si rimbalzano ormai da giorni e non solo sul caso Siri o sul tema “nuovo” della Cannabis..



SIBILIA VS SALVINI: “NEGOZI CANNABIS DA APRIRE, NON DA CHIUDERE”

Si iscrive nello scontro campale in seno al Governo anche il sottosegretario al Ministero Interno Carlo Sibilia, in quota M5s: dopo l’uscita di Salvini sulla direttiva anti-cannabis light, il grillino parte alla carica «Non vedo per quale motivo vadano chiusi. Lo Stato deve star vicino alle piccole e medie imprese. Se ci sono business illegali vanno chiusi tutti. Noi i negozi, però, dobbiamo occuparci di farli aprire». In mattinata invece, a rispondere al vicepremier della Lega era stato il suo diretto collega e Ministro del Lavoro Luigi Di Maio durante l’intervista di Radio Anch’io: «Nella Lega ora arrivano a inventarsi che siamo a favore della droga (folle solo pensarlo). Dispiace si arrivi a ciò pur di qualche voto in più». Nel frattempo, dopo la chiusura dei primi negozi a Macerata la Cassazione dovrà pronunciarsi entro il 30 maggio, con il questore Pignataro che commenta «Si legalizza di fatto la cannabis, come avviene in Paesi dove su questo e’ stata fatta una legge. Invece in Italia questi prodotti vengono venduti e di fatto legalizzati, senza che ci sia una legge».

SALVINI VS DI MAIO: “GUERRA A CANNABIS È LOTTA ALLA MAFIA”

Detto, fatto: dopo l’annuncio di ieri il Ministro degli Interni ha fatto sapere questa mattina di aver già provveduto a chiudere i primi 3 negozi di cannabis nelle Marche e a distanza di 24 ore annuncia la direttiva sulla chiusura di tutti i centri nel Paese dove viene venduta la canapa libera. «Alle tante mamme che soffrono per i loro figli che fanno uso di cannabis avevo promesso che avrei chiuso tutti i negozi di Cannabis legale: oggi con  la chiusura di questi altri due negozi, ho onorato la mia promessa», rilancia il questore di Macerata Antonio Pignataro, in piena linea con il titolare del Viminale. Da Pesaro, dove è in visita per un comizio, Salvini ha ringraziato le forze dell’ordine delle Marche per l’inizio della chiusura negozi e aggiunge «Da oggi comincia una guerra via per via, negozio per negozio, quartiere per quartiere, città per città. Gli spacciatori non li voglio, la droga fa male. Meglio un uovo sbattuto. Spero che il modello Marche possa essere seguito da altre regioni italiane». Non si spegne intanto la polemica con i Cinque Stelle, con lo stesso Salvini che usa Twitter per riferirsi direttamente al collega vicepremier: «Dico a Luigi Di Maio che combattere la droga significa anche combattere la mafia, come dimostrano gli arresti delle ultime ore contro il clan Casamonica. Mi aspetto che il senatore dei 5Stelle #Mantero ritiri la proposta sulla droga libera», e subito dopo aggiunge «Non è nel contratto di governo e non voglio lo Stato spacciatore».

PD VS SALVINI: “CANNABIS LIGHT NON È DROGA”

È scontro aperto anche sulla cannabis: archiviato il caso Siri, le parole di Salvini e la replica secca del Ministro Grillo stanno agitando le acque del Parlamento più diviso che mai sul tema delle droghe, della liberalizzazione e della cannabis legale. Sono tre elementi e problemi assai diversi, anche se dalle parole del Ministro il “rischio” è raggrupparli tutti in un’unica emergenza: «Le donne in gravidanza ed i minori sono le categorie più vulnerabili», spiegava ancora il leader della Lega in conferenza stampa «Se poi altri ministeri dovessero valutare altri tipi di restrizioni, lo faranno. Io valuto l’aspetto relativo alla salute. Va comunque ribadito che la concentrazione del principio attivo Thc nei prodotti non è tale da avere un effetto stupefacente. In Italia non c’è la droga libera». Intanto la deputata del Pd Chiara Gribaudo su Twitter passa all’attacco: «Il venditore di fumo Salvini oggi decide di prendersela con i negozi di Cannabis Light, evidentemente non vuole concorrenza. Tutto pur di non fare il Ministro dell’Interno».

CANNABIS, “SFIDA” SALVINI-PD-M5S

Non è la prima volta che il Ministro degli Interni Matteo Salvini si scaglia con veemenza contro la droga e la dipendenza da sostanze stupefacenti, ma durante l’incontro odierno con i rappresentanti di una 20 comunità di recupero per tossicodipendenti il leader della Lega ha acceso un possibile nuovo “scontro” con gli alleati-rivali del M5s. «Da domani stesso darò indicazione a tutti i responsabili della pubblica sicurezza delle forze dell’ordine di andare a controllare uno per uno con l’obiettivo di chiuderli tutti i presunti negozi turistici di cannabis, che per quanto mi riguarda vanno sigillati perché sono un incentivo all’uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ce ne sono più di mille al di fuori di ogni regola e di ogni controllo», attacca il vicepremier Salvini, intervenuto assieme al Ministro della Famiglia e le disabilità Lorenzo Fontana. Lo scorso marzo la Lega lanciò il ddl per aumentare le pene sulla droga, annunciando l’addio alla “modica quantità” permessa finora nella legislazione sulla droga consentita in Italia. Oggi però lo scontro con M5s e Pd si stampa anche sui negozi di cannabis light, da poco tempo permessi e diffusi a macchia d’olio in tutto il Paese.

SALVINI VS CANNABIS: LE MISURE ANTI-DROGA

«Identico approccio avrò per tutte le iniziative di feste della cannabis in giro per l’Italia – ha aggiunto Salvini – l’ultimo scempio è avvenuto nella mia Milano, so che ci sono iniziative in programma a Pisa e a Torino. Chiederò che siano vietate tutte. Lo Stato spacciatore non è lo Stato di cui faccio il ministro»: per il vicepremier leghista, la droga specie sui minori è una «emergenza nazionale devastante» e per questo motivo la stretta del Governo lato Lega si fa imponente. Il pugno di ferro contro droghe e cannabis, assieme alle misure verranno rese note nelle prossime settimane anche se difficilmente in Parlamento riuscirà a trovare l’appoggio di Pd, Sinistra e soprattutto M5s, già schierata in queste ore contro l’invettiva di Matteo Salvini (probabile coda del caso Siri, ndr). «Nei canapa shop non si vende droga e non bisogna dare informazioni sbagliate. Non c’è alcuna liberalizzazione. Sono negozi che vendono prodotti di canapa con concentrazione di Thc che non hanno effetti stupefacenti, come emerso anche dai controlli effettuati dai Nas», attacca in una conferenza stampa la Ministro per la Salute Giulia Grillo. Non solo, per la titolare della Sanità Pubblica in quota M5s «sulla base di indicazioni che darà il nuovo Consiglio superiore di sanità e l’Avvocatura dello Stato, si deciderà di attuare delle azioni come ministro della Salute posso dire che queste azioni andranno nella direzione di restrizioni di vendita alle categorie vulnerabili, cioè minori e donne incinte, secondo il principio di precauzione. Se poi il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per caso è in possesso di informazioni che io non ho, come è pure possibile allora bisognerà fare altri tipi di considerazioni».