Matteo Salvini torna ad attaccare l’Ue sulle regole green e confessa di avere un sospetto. Ospite del Forum in Masseria, a Manduria, organizzato da Bruno Vespa, il leader della Lega attacca Frans Timmermans, vice di Ursula der Leyen: “La Commissione Ue, con l’obbligo dell’auto completamente elettrica, sta portando avanti un approccio ideologico anti-sviluppo e anti-Italia. Mi auguro che l’ideologia di Timmermans, ossia l’Euro 7, sia una follia, e che venga archiviata subito“. Il ministro dei Trasporti è stato a dir poco scoppiettante: “Se mi dici che dal 2035 non posso più mettere sul mercato modelli di auto a combustione interna, è una roba da ricovero coatto“. A questo punto Salvini confessa il suo sospetto: “Dire ‘dal 2035 o elettrico o niente’ è qualcosa che probabilmente conviene a qualcuno“.
Quindi, Salvini si fa più esplicito: “Ho visto i dati sullo scambio Germania-Cina. Esportazioni dalla Germania verso la Cina, -23%. Importazioni dalla Cina alla Germania, +28%. È chiaro, questa è una mia riflessione, come c’è stato un Qatargate nessuno mi toglie l’idea che non ci possa essere un Cina-Gate, perché alcune scelte o sono figlie di ignoranza o di convenienza“. Quando si parla di Ue, è sempre molto serio: “Vorremmo essere determinanti spostando finalmente il governo del continente a centrodestra“. A tal proposito, manda un messaggio ai Popolari: “Dovranno scegliere se continuare a governare coi socialisti e le sinistre come hanno fatto in questi anni, o se governare con noi, coi conservatori e tutti i movimenti di centrodestra che stanno vincendo le elezioni in tutta Europa“.
L’ATTACCO ALL’AUSTRIA E AL MES
Dopo l’attacco all’Ue, Matteo Salvini sferra quello all’Austria: “Stiamo trattando per la riapertura del Brennero all’autotrasporto italiano. Loro stanno palesemente violando le norme europee, stanno portando avanti un atto di arroganza, di violenza economica, sociale e ambientale, di illegalità al di là dei trattati e mi stupisce chi prima di me non ha posto la questione sul tavolo di Bruxelles“. Come riportato da Libero, il leader della Lega rivela che la collega austriaca gli ha detto di aumentare i pedaggi, così avrebbero tolto i divieti. “No, a casa mia non funziona così: tu togli i divieti e torni nella legalità, e poi ragioniamo del resto. È una concorrenza economica sleale di un Paese dell’Ue sotto gli occhi della Commissione che per anni non ha fatto niente“, la dura replica del vicepremier. Riguardo il Mes, si allinea alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Poteva essere utile anni fa, ora ha perso qualsiasi vantaggio e appeal. Dobbiamo fidarci del nostro Paese senza avventure che non sappiamo dove ci porterebbero. Non è utile, conveniente né vantaggioso, né se il Mes sarà sottoscritto per l’Italia né per l’Europa. Il record del Btp Valore, che ha raccolto 18 miliardi è indice di fiducia non di un partito, ma del Paese, da parte degli italiani“.
IL PONTE, L’IMMIGRAZIONE E IL PROCESSO OPEN ARMS
Non poteva mancare una riflessione di Matteo Salvini sul Ponte sullo Stretto di Messina: “La partenza dei lavori è prevista nella primavera del 2024, se fossi più prudente direi l’estate, ma a me piacciono le sfide. Sul tema infrastrutture spero che la politica si unisca. Non sarà una cattedrale nel deserto, ma il tassello di un puzzle“. Il leader della Lega è consapevole che l’opera in sé non risolve nulla, per questo “in cantiere ci sono strade e ferrovie per decine di miliardi in Sicilia e altrettanti in Calabria. Non avrebbe senso in queste due regioni velocizzare i treni con l’alta velocità e poi mettere i vagoni sul traghetto“. A proposito di promesse, Salvini ricorda: “Quest’estate contiamo di mantenere la promessa del collegamento diretto e veloce Bari-Napoli“. Invece, nei suoi piani c’è quello di inaugurare il Ponte nel 2032. “Per questo dico che questa maggioranza deve fare almeno due legislature“. Infine, il capitolo immigrazione. “L’Ue ci ha lasciato soli per anni a gestire malavita e clandestini, vediamo se finalmente ci dà una mano. Io sono a giudizio per aver difeso le norme del mio Paese. Spero che il processo non si trasformi in una farsa, e in un processo all’Italia“. Una battuta invece su Richard Gere, che dovrebbe essere chiamato a testimoniare al processo Open Arms: “Se Richard Gere a settembre verrà a testimoniare contro di me per la Open Arms chiamerò mia mamma ad assistere all’udienza, dato che è appassionata di cinema. Noi risponderemo con Lino Banfi“.