Pochi minuti dopo il vertice con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il leader leghista Matteo Salvini ha avuto un colloquio telefonico con il premier Giuseppe Conte. Ad annunciato è stato l’ex ministro dell’Interno, che ha reso noto un tavolo Governo-Centrodestra in programma alle ore 19.00 a Palazzo Chigi: «Dopo la cordiale telefonata del Presidente Mattarella, è arrivata anche quella di Conte, che dopo le nostre sollecitazioni ha invitato le opposizioni di centrodestra stasera alle 19 a Palazzo Chigi per un confronto sulla situazione. Non ci mancano idee, consigli e proposte concrete da portare sui tavoli del governo!». Di pochi minuti fa il commento del numero due di FI, Antonio Tajani: «Alle 19 sarò a palazzo Chigi, in rappresentanza di Silvio Berlusconi e di Forza Italia, per illustrare al presidente del Consiglio le nostre proposte per migliorare i decreti anti #coronavirus. Le idee non mancano». (Aggiornamenti di MB)
TELEFONATA SALVINI-MATTARELLA: “CDX COLLABORA, MA GOVERNO…”
Continua il braccio di ferro tra Centrodestra (con Renzi) e il Governo, ma questa mattina un’importante svolta è arrivata con la telefonata tra Matteo Salvini e il Capo dello Stato: dopo la richiesta pervenuta a livello dell’intero Centrodestra, Mattarella per la seconda volta nel giro di una settimana ha sentito personalmente il leader della Lega. «Telefonata cordiale e cortese», spiega l’ex Ministro dell’Interno, «Ringrazio il Presidente per la disponibilità e per l’impegno a favorire un’interlocuzione tra il governo e l’opposizione per creare quel clima giusto di una vera collaborazione per il bene del paese e uscire insieme dall’emergenza. Ho informato del colloquio Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi».
Salvini ha ribadito al Presidente della Repubblica di voler porre fede alla promessa fatta ancora ieri dal Centrodestra come coalizione: «La nostra voglia è quella di collaborare, di metterci a disposizione, di andare in Parlamento che è il nostro luogo di lavoro, come il supermercato per le cassiere. Di ascoltare in Parlamento i ministri, il Presidente del Consiglio, di poter fare suggerimenti, proposte migliorative». Nel frattempo, viene ribadito l’invito al Governo di “aprire” il Parlamento e farlo lavorare di più in questa gravissima emergenza qual è il coronavirus: «le Camere devono essere riunite costantemente, ovviamente usando tutte le precauzioni e lasciando a casa chi è malato ma siamo pagati per lavorare e non vedo perché non lo si possa fare. La nostra disponibilità è totale».
Una “sponda” inattesa arriva ancora dal “nemico” Matteo Renzi, che da dentro il Governo su Twitter lancia nuova frecciatina al Premier Conte dopo le ultime norme nel Decreto «tutti litigano sulla chiusura delle fabbriche: sindacati contro industriali, governo contro regioni. Ma la vera sfida dell’Italia è chiarirsi bene su come e quando RIAPRIRE. Nulla sarà più come prima: ci giochiamo tutto. Spero che il Parlamento possa almeno discuterne».
SALVINI “COLLE CONVOCHI LE OPPOSIZIONI”
Dopo l’annuncio del Decreto con le misure di chiusura di quasi tutte le attività produttive d’Italia per far fronte al momento di massima emergenza dell’epidemia coronavirus, le opposizioni salgono sul piede di guerra contro il Governo: dopo aver commentato con un sostanziale «era ora» l’annuncio del Premier Conte, avendo chiesto queste misure circa 10 giorni fa, i leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia – Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi – hanno chiesto pubblicamente al Quirinale di poter essere ricevuti insieme a tutte le opposizioni compatte dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«Convocazione immediata e a oltranza delle Camere e possibilità di essere ricevuti dal Presidente della Repubblica nei modi e nelle forme ritenute più opportune alla luce delle nuove regole. È fondamentale restituire al Parlamento la sua centralità affinché eserciti appieno i poteri affidatigli dalla Costituzione, legiferare e controllare l’attività del Governo», è la nota resa pubblica nel pomeriggio a firma Salvini, Meloni e Berlusconi. Le accuse lanciate dal Centrodestra al Governo sono tutt’altro che “minime” e riguardano la comunicazione stessa di Palazzo Chigi – i toni usati nel lancio dell’ennesimo discorso in serata del Premier non sono piaciuti per nulla – e la riduzione dei lavori in Parlamento in un momento come questo dove invece l’attenzione della politica per i provvedimenti da prendere deve essere quantomeno doppia.
«Non è possibile andare avanti così, con decreti annunciati di notte e che poi la mattina non ci sono e lasciano mezzo Paese nel caos. Occorre chiarezza e il coinvolgimento di tutti, occorre riaprire il Parlamento perché certe scelte vanno prese tutti insieme, non da soli in una stanza a mezzanotte. Se non ci ascoltano al governo, ci faremo ascoltare dal presidente della Repubblica», attacca Salvini in una durissima nota. In risposta alle invettive del Cdx e dello stesso Renzi arriva la replica di Andrea Marcucci (Pd), «Notizia è che da martedì Camera e Senato saranno riuniti. Comicia iter di Cura Italia in commissione Bilancio a Palazzo Madama, Salvini e Meloni dedichino il loro tempo a migliorare i provvedimenti, invece che a raccontare fake news. Il Parlamento fa il suo lavoro».
IL CENTRODESTRA E IL PARLAMENTO DA RIAPRIRE
Polemico anche Silvio Berlusconi che dal ritiro di Nizza fa sapere «Forza Italia ha offerto collaborazione istituzionale ed è impegnata a dare il suo contributo al superamento della doppia emergenza, sanitaria ed economica. Il governo invece non ha sinora accettato un concreto confronto e non sembra voler tenere in considerazione le proposte moderate e approfondite del centrodestra. Chiediamo di essere ascoltati da Sergio Mattarella».
Molto duro è anche l’intervento di Giorgia Meloni dopo il Decreto annunciato dal Premier Conte in materia coronavirus e aziende: «intollerabili i metodi di comunicazione da regime totalitario del governo per l’emergenza: dichiarazioni trasmesse in orari improbabili, con continui ritardi e attraverso la pagina personale di Giuseppe Conte su Facebook, come se in Italia non esistessero le istituzioni, la tv di Stato e la stampa. Tutto questo non fa che peggiorare il senso di insicurezza, ansia e incomprensione da parte di tutti noi.Gli italiani non sanno quali attività saranno aperte e quali chiuse, perché nessuno ha visto il decreto. Non sanno nemmeno se devono andare al lavoro. Che metodi sono?».
Fa parte del Governo ma non ha gradito per nulla l’ennesima scelta organizzativa e comunicativa del suo Premier: Matteo Renzi giudica così l’attuale momento delicato cui sta passando l’intero Parlamento «Ci aspettano ancora giorni difficili. Noi rispettiamo le regole del governo sulla quarantena, il governo rispetti quelle sulla democrazia. Si riunisca il Parlamento e si facciano conferenze stampa. non show su Facebook. E’ una pandemia, non il Grande Fratello», con un’accusa neanche troppo velata al responsabile della comunicazione di Palazzo Chigi, quel Rocco Casalino proprio ex inquilino della casa del GF..