In una infuocata conferenza stampa al Viminale sull’ordine e la sicurezza di Calabria e Puglia, Matteo Salvini oltre ad affrontare di petto la vicenda della Sea Watch letteralmente esplosa nelle ultime ore (dopo 14 giorni di stallo della nave ong sulle coste di Lampedusa) ha lanciato per la prima volta l’ipotesi che lo avvicina sempre più a Donald Trump e alle politiche anti-migranti: «Si è riaperta la rotta balcanica, a luglio partiranno i pattugliamenti misti con gli sloveni, ma se il flusso di migranti non dovesse arrestarsi, a mali estremi estremi rimedi». Per Salvini non è dunque da escludere la costruzione di un “muro” al confine tra il Friuli e la Slovenia: «non escludere la costruzione di barriere fisiche alla frontiera come fatto da altri Paesi europei». Per il Ministro dell’Interno il problema dell’immigrazione non è unitariamente legato alle coste a sud in Sicilia, Calabria e Puglia: per questo motivo già negli scorsi giorni il Governatore del Friuli Venezia Giulia (il leghista Fedriga, ndr) aveva annunciato di poter chiedere la sospensione del trattato di Schengen nel caso in cui non si riuscisse a frenare l’avanzata dei tanti migranti sulla rotta balcanica dal confine con la Slovenia. Lo stesso Ministro dell’Interno la scorsa settimana aveva annunciato controlli congiunti con lo stato vicino a partire dal 1 luglio.
LA ROTTA BALCANICA E IL “MURO” SUL NORDEST
«Abbiamo bloccato gli ingressi via mare e ora rafforziamo la vigilanza per proteggere le frontiere terrestri. Dopo anni, l’Italia non è più il campo per clandestini dell’Europa», aveva commentato Salvini dopo la firma del protocollo d’intesa tra la polizia italiana e slovena. Come nota il Viminale quel protocollo prevede «pattugliamenti misti, come già avviene a Ovest con i francesi, per proteggere i confini, bloccare eventuali sfruttatori e fermare l’immigrazione irregolare. Il piano, fortemente voluto dal ministro Salvini e sollecitato dal presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, sarà operativo già nelle prossime settimane». Oggi, nel pieno della furente invettiva contro la ong Sea Watch, lo stato olandese e l’Unione Europea per aver lasciato solo di nuovo l’Italia a fronteggiare il problema dell’immigrazione, Salvini ha rilanciato sul tema del Nordest con l’ipotesi, ventilata ma comunque presente, di una possibile barriera-muro fisico. I dati del Viminale del resto sono chiari: se l’immigrazione via mare è calo (-85% rispetto allo scorso anno) quella sulla rotta balcanica è rifiorita (e forse le due cose sono strettamente collegate tra di loro). Come riporta l’Huffington Post, nel corso dei primi cinque mesi del 2019 «i migranti irregolari in quell’area erano già 652, cui vanno aggiunti quelli individuati finora a giugno. Si registra dunque quasi un raddoppio degli arrivi dalla Slovenia rispetto al 2018 solo nel primo semestre di quest’anno». Fedriga chiede piena collaborazione dagli altri Paesi, dalla Croazia fino al centro Europa «Italia e Slovenia non possono essere le uniche due realtà a combattere l’immigrazione clandestina: ognuno deve fare la sua parte e presidiare i confini del proprio territorio» conclude il Governatore friulano.