Bologna divisa in due ieri sera con l’arrivo di Matteo Salvini nella città delle Due Torri: l’apertura della campagna elettorale verso le Elezioni Regionali in Emilia Romagna con il comizio al PalaDozza a sostegno di Lucia Borgonzoni ha scatenato nella restante parte della città la “reazione” della piazza di sinistra, antifascista e anti Lega al grido di «Bologna non si lega, noi siamo antifascisti”. «Siamo qui per un cambiamento a livello regionale, con Lucia e la sua squadra, e anche per un cambiamento a livello nazionale», grida Salvini al PalaDozza con l’intervento di tutti i Governatori della Lega, compreso Luca Zaia in un brevissimo “stop” dall’emergenza maltempo che sta devastando Venezia e la sua regione. Già stamane Salvini da Bologna si è diretto verso la Laguna per proseguire da un lato la campagna elettorale e dall’altro per lanciare un segnale all’elettorato nel luogo di massima crisi in questo momento nel nostro Paese. «Da cambiare è il governo delle tasse e degli sbarchi, di manette e povertà. Un governo che fa scappare le imprese è un nemico degli italiani. L’obiettivo è restituire speranza e futuro e tornare anche al governo a livello nazionale, perché ogni giorno perdiamo un’azienda e non ce lo possiamo permettere. Se a gennaio chiuderà l’Ilva sarà un disastro», ha ribadito sempre ieri accanto a Lucia Borgonzoni l’ex Ministro dell’Interno.



SALVINI A BOLOGNA, PIAZZA DI PROTESTA STRACOLMA

Qualche critica all’attuale Arcivescovo di Bologna – Mons. Zuppi, quello della famosa polemica sul “tortellino al pollo” -, citazioni del Cardinal Biffi e richiami ad una politica “più normale” e meno “urlata”, uno spot tanto per l’Emilia Romagna quanto pare assai deciso verso il resto del Paese. Ma la “Bologna rossa” si è opposta e con forza facendo riempire Piazza Maggiore con cortei di gente comune, attivisti dei centri sociali e associazionismo anti-fascista e anti-Lega: oltre alla manifestazione è stato organizzato un “flash-mob” pacifico nel segno delle “sardine”, per rilanciare il motto “Bologna non abbocca” e per dimostrare di poter riempire, per l’appunto stretti “come sardine”, la Piazza con più numeri rispetto al PalaDozza. Resta però l’amaro per la conclusione della serata dove cortei di centri sociali hanno lanciato bottiglie e fumogeni contro le forze dell’ordine schierate che si sono viste costrette al culmine dell’emergenza ha lanciare acqua dagli idranti per disperdere la folla. In serata il Segretario del Pd Nicola Zingaretti, postando la foto della piazza gremita, commenta «Qui c’è una Bologna bellissima. Grazie ai ragazzi che l’hanno organizzata».



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