«Conte farà di tutto per mandare a casa Draghi ma non ci riuscirà»: è netto il leader della Lega Matteo Salvini nell’intervista domenicale al “Corriere della Sera” al termine di una settimana convulsa che ha visto per la prima volta a rischio la tenuta della maggioranza sulla questione giustizia-prescrizione. Le problematiche interne al Movimento 5Stelle agitano il Governo, specie dopo l’attacco di Conte alla riforma Cartabia di cui comunque lo stesso Salvini non si dice pienamente soddisfatto: «Piuttosto che niente, meglio piuttosto. È un passo avanti utile dopo mesi di nulla […]  Conte e Bonafede non hanno mantenuto le promesse. E oggi ci sono oltre 5 milioni di processi in arretrato, con più di 200 magistrati fuori ruolo, cioè che non fanno il loro lavoro…».



Il tema politico è però tutto sulla permanenza o meno dell’interno M5s al Governo (anche se nel pomeriggio di domenica all’assemblea dei gruppi parlamentari Vito Crimi ha annunciato l’accordo tra Grillo e Conte sullo statuto, il che potrebbe portare qualche nube in meno all’orizzonte anche nell’esecutivo): «Se hanno fatto confusione prima, figuriamoci dopo. Noi siamo la garanzia per Draghi e Cartabia. M5S e Pd creano solo problemi». Se è vero che si rischia la crisi, ammette Salvini, è anche vero che il Centrodestra punta ad appoggiare Draghi in tutto e per tutto: «chi meglio tra Conte e Grillo? Difficile. Conte farà di tutto per mandare a casa Draghi perché lo accusa di avergli rubato il posto. L’altro è felice per ogni impresa che chiude, figuriamoci…».



SALVINI: “DDL ZAN INUTILE SCONTRO”

Ai tentativi, eventuali, di tentata caduta del Governo per mano di Conte, Salvini risponde «Cercheremo di impedirlo con ogni mezzo democratico. Ma sa cosa le dico? Facciano quel che credono, tanto il governo va avanti lo stesso»: in generale però l’appello della Lega resta il medesimo di inizio Governo Draghi, «Ai 5 Stelle, ma anche a Letta, dico chiaro che non si sta dentro il governo per dire no. Ci si sta per costruire. Se vogliono distinguersi o rompere, si accomodino». Dal M5s alla giustizia, tema ancora caldissimo specie dopo che i referendum lanciati da Lega e Radicali stanno raccogliendo adesioni bipartisan anche dalla sinistra e da Renzi (seppur ancora non abbia deciso se firmare o meno i 6 quesiti): «Da Renzi mi dividono tante cose, ma se ci dà una mano sulla giustizia non mi scandalizzo». Ma se quella “mano” andasse anche oltre e si vedesse pure sul Ddl Zan? Le “trame” sono già rese note da tempo, ma qui il leader della Lega ribadisce «Entrambi ascoltiamo il Santo Padre. E siamo d’accordo sul tentativo di evitare un inutile scontro. In fondo si tratta di modificare tre articoli. Non c’è altro».

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