Tiene banco sui social l’episodio di Brembate, con lo striscione anti-Salvini rimosso dai vigili del fuoco. Dura presa di posizione del Pd, ecco le parole del presidente dei senatori dem, Andrea Marcucci: «Sono sempre più numerosi i casi in cui si tenta di soffocare il dissenso espresso in modo civile, solo oggi a Brembate, a Settimo Torinese, alla Sapienza. Credo che sia il caso che il ministro Salvini faccia una circolare per ricordare agli organi periferici dello Stato l’articolo 21 della Costituzione sulla libertà di manifestazione del pensiero. L’Italia è un paese democratico, se lo ricordi bene il ministro Salvini». Così Elena Carnevali: «A Brembate (Bg) vietato esprimere liberamente e pacificamente il proprio pensiero. Ora aspettiamo di capire chi – e per quale ragione – ha chiesto ai Vigili del Fuoco di intervenire per rimuovere un innocuo striscione di dissenso ad un comizio di Salvini». Queste, infine, le parole di Maurizio Martina: «Qualsiasi messaggio difforme dal pensiero di Salvini va rimosso e zittito? E’ accaduto anche questa mattina al suo passaggio a Brembate (BG). Dalle TV alle strade. Viva la libertà di opinione, di parola, di pensiero! Sempre!». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL COMMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO
Non si placano le polemiche sulla rimozione dello striscione anti Salvini in quel di Brembate, arriva la replica dei vigili del fuoco. Come riporta Huffington Post, il comandante dei pompieri di Bergamo Calogero Turturici ha precisato: «È stato un intervento tecnico eseguito sulla base di una decisione della Questura. La richiesta è arrivata intorno alle 7,50. Non essendo un intervento urgente si è atteso il cambio turno delle 8 e poi il caposquadra si è recato sul posto. I vigili del fuoco naturalmente sono tenuti a collaborare con le forze di polizia e il caposquadra ha letto l’intervento proprio nell’ottica di questa mission istituzionale. Il motivo alla base della richiesta non lo conosciamo, bisogna chiedere alla questura». Così la rappresentanza della Cgil nazionale dei pompieri: «Non è lavoro per i vigili del fuoco. Quanto accaduto a Brembate, in provincia di Bergamo, poco prima dell’arrivo del ministro dell’interno, Matteo Salvini, è inaccettabile». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PD: “CLIMA DI CENSURA DANNOSO”
E’ diventato un caso politico la rimozione di uno striscione contro il ministro Salvini a Brembate, da parte dei vigili del fuoco con la scritta “non sei il benvenuto” che campeggiava sul balcone di una abitazione privata. Dopo l’intervento del sindaco uscente di Bergamo, Giorgio Gori, ad intervenire sulla questione è stato anche il segretario lombardo del Pd, Vinicio Peluffo che ha apertamente condannato la censura, come riporta L’Eco di Bergamo, ritenendo quello accaduto a Brembate “un gesto incredibile e gravissimo. Abbiamo conquistato con decenni di battaglie la libertà di pensiero e di espressione e oggi ce la vediamo revocare? Chiediamo che si faccia chiarezza al più presto”. L’esponente del Pd ha proseguito con le sue convinzioni, certo che “siamo di fronte all’uso improprio delle Forze dell’ordine. La divergenza d’opinione è ben diversa, è distante, dalla violenza che circola in Rete. Soprattutto sulle pagine a sostegno della Lega e di Salvini, come hanno dimostrato anche le recenti azioni intraprese da Facebook contro i profili fake. Salvini e la Lega si confrontino con il malumore del Paese. Perché le promesse elettorali ora stanno crollando sotto i colpi della realtà”. Ma sul caso sono molteplici gli interventi, da Martina a Davide Casati, segretario provinciale del Pd, il quale ha aggiunto: “Questo clima di censura non fa bene alla democrazia, della cui dialettica il dissenso e la contestazione sono parte integrante”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SALVINI CONTESTATO A BERGAMO
Il Ministro degli Interni Matteo Salvini, incassata la sconfitta ai ballottaggi delle Elezioni siciliane, riprende la campagna elettorale in vista delle Elezioni Europee e fa visita ai territori vicino a Bergamo dove però – come sempre più spesso accade in giro per l’Italia, con i media subito reattivi nel mostrarlo – non sono mancate polemiche e qualche contestazione. Su tutto, uno striscione con la scritta “Non sei il benvenuto” è stato affisso fuori da un balcone di una normale casa privata a Brembate: la polemica nasce però dall’intervento dei Vigili del Fuoco che tramite una gru-autoscala hanno fatto rimuovere il vessillo anti-Salvini dopo la chiamata fatta da alcuni manifestanti pro-Lega. Le immagini dello striscione e della sua rimozione sono state postate poi su Facebook dal gruppo SiAmo Brembate Grignano, riprese immediatamente dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori: «Questa mattina per l’arrivo del ministro dell’Interno Matteo Salvini a Brembate un cittadino ha voluto pacificamente e legittimamente esprimere il proprio dissenso esponendo uno striscione dalla propria abitazione privata. Per rimuoverlo sono stati scomodati i Vigili del Fuoco pagati con le tasse di tutti i cittadini per consentire campagna elettorale a una lista che poi propone la riduzione delle tasse!».
STRISCIONE ANTI SALVINI RIMOSSO, L’IRA DI GIORGIO GORI
La polemica contro l’intervento delle forze dell’ordine scatenato il gruppo vicino al centrosinistra che infatti sentenzia in fondo all’appello sui social: «E’ questa la democrazia che vogliamo? Sono questi i rappresentanti che vogliamo alla guida di Brembate e Grignano?». La vicenda “infiamma” la giornata elettorale di Salvini che, tra liti interne al Governo e sondaggi non più “ottimi” come qualche settimana fa, vive momenti in chiaroscuro in vista del voto per le Elezioni Europee del prossimo 26 maggio. A rintuzzare però la polemica sullo striscione, ci pensa ancora il sindaco (Pd) di Bergamo Giorgio Gori che sempre su Twitter avanza «stamattina alle 9 Salvini parlava a Brembate (Bergamo) a un’iniziativa di partito. Una signora ha esposto alla finestra uno striscione. Poco dopo lo striscione è stato rimosso dai vigili del fuoco. Domando: chi ha dato loro l’ordine di intervenire? A che titolo?». Il leader della Lega, mentre parla nel comizio di Zingonia qualche minuto più tardi, replica alle domande sullo striscione: «Non ne so niente, basta che non ci siano problemi di ordine pubblico, che non si metta in pericolo la sicurezza dei cittadini o delle forze dell’ordine, poi ognuno scriva quello che vuole. Se comportano problemi per l’ordine pubblico sì, se uno dice Salvini è brutto, chi se ne frega, de gustibus…».