Matteo Salvini contro l’Euro 7. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture non ha dubbi: “Abbiamo i numeri per evitare il salto nel buio dell’Euro 7”. Il leader ha stretto una serie di accordi con altri Paesi europei per arrivare a stoppare le norme che prevedono strette sui livelli di inquinanti delle vetture a partire dal 2025. Si tratterebbe dell’ultimo standard prima dello stop alla vendita di auto con motore termico nel 2035 per il definitivo passaggio all’elettrico, che secondo il ministro non deve essere un’imposizione ma nonostante ciò neanche un tabù perché “dobbiamo recuperare un gap con il resto d’Europa”.



Dello stesso parere dell’Italia anche Francia, Repubblica Ceca, Portogallo, Slovacchia, Bulgaria, Polonia, Ungheria e Romania. Nel corso dell’evento di apertura di Automotive Dealer Day 2023 a Verona, organizzato da Quintegia, Salvini ha spiegato che la Germania è ancora in forse: “Dipende, con il ministro ai Trasporti tedesco i rapporti sono ottimi”. Il leader Lega ha aggiunto: “Non è questione di essere europeista o anti-europeista, le norme Euro 7 sono prive di senso, anche dal punto di vista ecologico”.



Salvini: “Elettrico? Una delle possibilità ma…”

Durante il dibattito con i presidenti delle associazioni di categoria dell’auto, Matteo Salvini ha proseguito parlando di Euro 7: “Siamo una maggioranza di blocco, speriamo di diventare una maggioranza. Anche perché non avrebbe senso far entrare in vigore gli standard nel 2025, quando nel 2026 è prevista la verifica del regolamento sul 2035 e lo stop all’endotermico. Dobbiamo avere la possibilità di ridisegnare scelte che sono sbagliate nei tempi, nei modi e nel merito”.

Il ministro dei Trasporti ha spiegato ancora che “L’elettrico è una delle possibilità su cui puntare per il futuro, ma non è l’unica. Noi siamo per la libertà di scelta da parte dei cittadini e delle imprese”. Salvini ha poi aggiunto che “c’è bisogno di tempo, perché dire ‘da domani tutti solo con l’elettrico’ significa fare un grande regalo alla Cina e mettere a rischio l’intero settore produttivo in Italia“.