«Se fosse prevalente la visione di Viktor Orban l’alleanza con il Ppe sarebbe nelle cose. Spero che si possa dialogare coi conservatori per lasciare fuori dalle stanze la sinistra che ha voluto il male dei popoli europei»: difficile essere più chiari così, Matteo Salvini traccia la “conditio sine qua non” per un possibile asse con il Partito Popolare Europeo alle prossime Elezioni Europee. Gli fa subito eco lo stesso Orban che nella conferenza stampa congiunta da Budapest aggiunge «Il Ppe deve restare aperto alla collaborazione con le destre, come quelle di Salvini. Io sono convinto che l’Ue ha bisogno di un’alleanza di partiti contro le migrazioni. Il nostro destino lo decideremo dopo il voto ma se il Ppe si lega con quella sinistra europea che perde sostegno, noi faremo le nostre scelte». La leader della Cdu Annegret Kramp-Karrenbauer – “delfino” di Angela Merkel – traccia però l’immediata e secca smentita in un accordo Orban-Salvini, «se il suo partito entrerà nell’Alleanza europea dei popoli e delle nazioni (Aepn) promossa dal leader della Lega non sarà possibile tornare nel Ppe: né per Orban né per Fidesz». Nel frattempo riesplode la polemica con i M5s: dopo aver attaccato il Reddito di Cittadinanza, Salvini lancia messaggio a Di Maio «Spero che la parte del governo non leghista capisca che abbassare le tasse è l’unico modo per tornare a crescere. Lo dico al premier e ai colleghi di governo, venite a Budapest a studiare un sistema fiscale che funziona. Chi dice che ridurre le tasse non serve non sa cosa sta succedendo nel mondo».



VERTICE SOVRANISTA IN UNGHERIA

Il Ministro degli Interni nonché leader della Lega è volato in Ungheria dal Presidente Orban, “alleato” alle elezioni Europee e grande “sponsor” di Matteo Salvini a danno dei Cinque Stelle: è andato a scambiare quattro chiacchiere con il leader di Budapest oltre che visitare da vicino con un viaggio in elicottero il “muro anti migranti” costruito alla frontiera con la Serbia che così tante polemiche ha sollevato nei mesi scorsi proprio in vista delle cruciali Elezioni Europee di fine maggio. «Vengo a vedere come si difendono i confini» aveva detto Salvini prima di partire per l’Ungheria e lo conferma dopo il colloquio e la visita avuta assieme ad Orban. «In Italia, in Ungheria e in Europa si entra solo con il permesso! Per difendere i confini e la sicurezza dei nostri figli, il 26 maggio scegli la Lega», ha scritto poco fa su Twitter il Ministro Salvini prima di incontrare il collega e omologo ungherese Sandor Pinter. «Vogliamo un Europa diversa che difenda la sicurezza, rilanci il lavoro, la famiglia e l’identità cristiana del nostro continente», ha raccontato ancora Salvini ai cronisti italiani giunti a Budapest, salvo poi aggiungere a seguito della conferenza stampa con Orban «In Italia, in Ungheria e in Europa si entra solo con il permesso».



M5S VS SALVINI SU ALLEANZA ORBAN

Durante il colloquio con il Ministro degli Interni ungherese, Salvini ha poi spiegato come il sodalizio politico verso le Europee per un nuovo sovranismo in Ue è rinsaldato dalla visita di oggi: «Una missione importante per sostenere le aziende italiane, per un futuro europeo diverso che controlli i confini, protegga la sicurezza, rilanci il lavoro, la famiglia e l’identità cristiana del nostro continente». Non sono mancate ovviamente le polemiche per il viaggio “di cortesia” di Salvini in Ungheria, in primis dall’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia (candidato col Pd-Siamo Europei per le Europee): «Matteo Salvini come primo atto della sua visita in Ungheria si è recato al muro anti migranti posto al confine con la Serbia. Quel muro è una macchia per l’Europa unita. I sovranisti alleati del nostro vicepremier sono solo dei nazionalisti contrari alla gestione europea dell’immigrazione, contrari alla riforma del Trattato di Dublino. Quindi paesi contro gli interessi italiani. Suona sinistro ricordare come esattamente 30 anni fa tutti gioivamo perché il muro di Berlino cadeva. Ora Salvini tesse le lodi di questo sfregio voluto da Orban. Ma questa idea di Europa non passerà». Ma la vera “strigliata” dall’Italia a Salvini arriva nientemeno che dal vicepremier Di Maio che non tarda occasione per marcare la differenza tra Lega e M5s nell’approccio sui principali temi europei: nel presentare il programma elettorale per le Europee, il leader grillino attacca «È difficile combattere l’austerity se ti allei con Orban o con i paesi dell’Est Europa che invece ti fanno la guerra». A queste parole, oltre alle punzecchiature su Siri e le provincie da tagliare, Salvini ha prontamente replicato «non ho tempo per rispondere alle polemiche del M5s e di Di Maio».

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