Al termine del Consiglio dei Ministri n. 82, dopo Abodi e Valditara ha preso parola anche Matteo Salvini. Il ministro dei trasporti e vicepremier ha parlato del decreto “Salva Casa”: “All’interno ci sono interventi su vetrate, soppalchi, vetrate, porte interne e così via: la maggior parte delle case degli italiani ha una suddivisione interna diversa da quella delle piantine. Così le persone potranno andare in Comune a pagare per le difformità di piccolo calibro: così il cittadino paga e poi potrà vendere e fare ciò che vuole. Si tratta di un’opera di semplificazione: gli immobili regolamentati potranno tornare sul mercato e mi auguro che portino a una diminuzione del costo del mattone”.



Nel decreto “Salva Casa” è stato introdotto un regolamento sulle altezze minime e superfici minime: “Se in un piano superiore hai 2.20 e non 2.70 metri non penso sia un problema: così come appartamenti di 20-22 mq fanno la differenza in città come Milano e Roma”. Rispondendo a una domanda sulle famiglie che invece sono in attesa di una casa, il ministro ha spiegato: “Il secondo passaggio sul quale stiamo lavorando è sull’edilizia residenziale pubblica e sarà oggetto di un altro intervento. Il piano casa sull’edilizia sociale ha un costo e stiamo lavorando in termini economici”.



Salvini: “Decreto salva-Milano? Non è un favore a Sala”

Rispondendo a una domanda sull’Europa e sulle parole di Von der Leyen, Matteo Salvini ha replicato: “Non ho votato e non voterò mai la Von der Leyen che ha guidato una delle Commissioni peggiori in Europa: hanno fatto più danni della grandine. Spero che l’Europa scelga il cambiamento che non si chiama assolutamente Ursula. Le sue parole sul non aver a che fare con persone come me, mi hanno fatto assolutamente piacere”.

Salvini ha poi replicato a una domanda sul redditometro, spiegando: “L’intera maggioranza si è impegnata per scrivere a più mani il provvedimento. Ci siamo impegnati per ragionarci insieme con la cautela che il tema merita”. Parlando poi della norma salva-Milano, ha spiegato: “Non abbiamo voluto forzare la mano mettendolo sul testo del decreto: qua si tratta di prendere atto sul fatto che migliaia di famiglie abitano in appartamenti che è impensabile demolire. Non è un favore a Sala: ci sono migliaia di famiglie che hanno pagato quegli immobili. Mi impegno ad andare a sanare il pregresso: conto che arrivi in Commissione”.