La situazione è paradossale, ma solo ad un’osservazione superficiale: un disabile viene multato per aver contravvenuto alle regole anti-Covid (ha bevuto un caffè in un bar), Matteo Salvini sui social ha preso le difese del 58enne di Porto Recanati proponendosi di pagare la multa qualora venisse confermata, di contro si ritrova attaccato da Iacolo Melio, disabile scrittore, malato di SLA e consigliere regionale del Pd in Toscana. Il “caso” è tutto qui, con un botta e risposta immediato sui social network che ha inevitabilmente “diviso” gli utenti mostrando l’acredine di Melio nei confronti della “strategia social” del leader leghista.
Riavvolgendo il nastro della vicenda, parte tutto dalla pizzeria Amarcord di Porto Recanati dopo un disabile affetto di distrofia muscolare – Giovanni Valerio Ricci – ha ricevuto una multa di 400 euro per essere entrato nel locale con la propria carrozzina elettrica per prendere un caffè, a causa del freddo. Sfortuna vuole che in quel momento la polizia locale entra nella pizzeria e dopo un breve controllo decide di multarlo con la salata sanzione prevista del Dpcm. A quel punto, dopo che la notizia fa il giro delle cronache nazionali, Salvini decide di intervenire su Twitter postando la news e aggiungendo «Ma perché non si applica la legge del Buonsenso??? Se verrà confermata la multa a questo signore, gliela pagheremo noi».
L’ATTACCO DI IACOPO MELIO A SALVINI
È qui che Iacopo Melio – ricoverato in ospedale da giorni perché colpito dal Covid-19 – decide di intervenire a sua volta scagliandosi contro il post del “nemico politico” della Lega: «Le regole sono uguali per tutti, è anche questa inclusione. Invece di sfruttare disabili con del becero pietismo, inizia a parlare di Vita indipendente, Dopo di noi, Cannabis terapeutica, Caregiver, Pensioni invalidità… Quando imparerai a fare politica e non sciacallaggio?». Come ha più volte riaffermato con iniziative social lo stesso Melio, la disabilità non ha bisogno di scorciatoie e per questo motivo il 28enne toscano ritiene che il messaggio di Salvini sia solo un atto da “campagna elettorale” e poco più.
Il tema ha diviso e non poco il web con diversi utenti che hanno sottolineato come lo stesso Melio non abbia scritto nulla quando il giornalista del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi sarebbe stato “pizzicato” ad aver posteggiato su un posteggio per disabili: qui Melio replica stizzito, «Invidio il blocco facile di Scanzi e di Makkox, d’altronde le pagine e i profili sono privati, su un social privato, e ognuno le gestisce come vuole, d’altronde i leghisti “a casa loro” sparerebbero pure per legittima difesa».