Matteo Salvini, leader della Lega, ha annunciato ufficialmente, al termine della commissione Esteri del Senato, che, in merito alla questione omofobia, “presenteremo domani la nostra proposta di legge, che è composta di soli tre articoli”. Un’iniziativa che va ovviamente a scontrarsi con il tanto chiacchierato Ddl Zan, che il partito del Carroccio, stando a quanto affermato dal suo rappresentante nazionale, intende semplificare: “Bene inasprire le pene, ma intendiamo togliere la questione dei bambini, della scuola e tutto ciò che comporta la censura e i reati di opinione”.



C’è pertanto grande curiosità per scoprire i termini della proposta di legge targata Lega, che, almeno sulla carta, si preannuncia più leggera del Ddl che ha generato in questi ultimi giorni parecchi scontri dialettici a mezzo televisivo, ma non solo: sono in tanti, sui social, coloro che si sono espressi contro o a favore di questo provvedimento. Qualcuno lo considera imprescindibile e fondamentale, altri invece ritengono che su questo argomento l’Italia sia già all’avanguardia grazie ad alcune leggi (Mancino su tutte) approvate in passato e tuttora in vigore.



ALESSANDRO ZAN: “SALVINI NON AVEVA ALTRE PRIORITÀ?”

Le parole di Matteo Salvini in merito al Ddl Zan e alla proposta di legge che la Lega intende presentare ufficialmente nel corso della giornata di domani, martedì 4 maggio 2021, hanno suscitato l’immediata reazione sui social network di chi il Ddl l’ha ideato, ovvero Alessandro Zan del Partito Democratico, il quale ha lanciato una frecciata al rivale politico: “Apprendo che Matteo Salvini vuole presentare un testo alternativo al Ddl Zan. Ma ha cambiato idea? Non aveva altre priorità? Faccia pace con se stesso e conservi un briciolo di coerenza. Il Ddl Zan è pronto per essere votato e diventare legge. Basta speculare sui diritti umani”. Le parole di Zan sono state pubblicate su Twitter e stanno raccogliendo decine di consensi. A prescindere dalle appartenenze politiche, la tematica è davvero molto sentita in Italia e l’auspicio è che, qualunque strada si decida di percorrere, consenta a tutti gli italiani di sentirsi liberi di essere se stessi.

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