COSA HA DETTO SALVINI SU GOVERNO, COVID E FUTURO POST-EMERGENZA

Nella lunga intervista a Radio24, il leader della Lega Matteo Salvini ha tracciato il “punto” sulla situazione politica attuale toccando tutti i principali temi caldi dell’attualità: dalla conferma del Governo Draghi alla promessa di non fare più alleanze con la sinistra dopo l’emergenza Covid, fino ai temi più spinosi riguardo le restrizioni anti-pandemia e le tensioni di guerra tra Russia e Ucraina.



«Conto che non ci siano altre emergenze.Non vedo perché dovremmo mai più governare con la sinistra», sottolinea il segretario del Carroccio a “24Mattino” rispondendo in questo modo indirettamente all’invito fatto ieri dal Ministro Brunetta sul patto dei “riformatori” anche dopo il voto del 2023. «Se non ci fosse stata la pandemia, non avremmo mai accettato di governare con un movimento da cui ci differenziano tante cose, pensiamo solo alla sicurezza – ha risposto ancora Salvini -. C’è un’emergenza sicurezza a Milano, Roma, Napoli. Per il Pd va bene così, ma di fronte al lockdown, ai morti, all’emergenza sanitaria ed economica, non potevamo dire di no alla richiesta del presidente Mattarella. Sicuramente, senza emergenze, la Lega è alternativa alle sinistre in Italia e in Europa, e lo sarà in futuro». Tornando ancora sul tema Covid, il leader della Lega insiste sulla necessità di rimuovere le restrizioni attuali dopo la fine dello stato di emergenza fissato il 31 marzo (oggi in Inghilterra il Premier Johnson ha abrogato tutte le norme anti-Covid, ndr): «Cominciamo a parlare della fine dello Stato di emergenza dal 21 marzo. Con il 90% di vaccinati e con oltre 10 milioni di guariti, l’Italia non può essere il Paese con più restrizioni al mondo: perché siamo circondati da nazioni che aprono e non dobbiamo continuare a complicare la vita a chi lavora». Tradotto, stop al Green Pass e soprattutto all’obbligo vaccinale per gli over-50 dopo la fine dello stato d’emergenza: su questi temi ieri però il Ministro della Salute Speranza ha “respinto” le richieste ribadendo che invece su GP e obblighi si proseguirà almeno fino a giugno, se non oltre.



“GUERRA IN UCRAINA NON CONVIENE A NESSUNO”

Per Salvini non si dovrà fare alcuna “guerriglia” in Parlamento per i prossimi mesi pre-Elezioni: «Se si fanno le cose non può essere guerriglia parlamentare, se si lavora di meno si polemizza di più», ribadendo però anche che «se una legge viene modificata in meglio non è guerriglia, è il Parlamento che fa il suo lavoro. Altrimenti aboliamo il Parlamento. Se un provvedimento viene modificato è solo un merito del Parlamento». Dalla “guerriglia” al rischio guerra effettivo, fuori dai nostri confini: «La guerra non conviene a nessuno, spero si continui con il dialogo e spero che nessuno a quei tavoli di trattativa tifi per la guerra», sentenzia il leader della Lega in merito alle tensioni internazionali tra Russia e Ucraina, «A me e a tutti interessa che non scoppi una guerra perché dopo la guerra sanitaria da cui stiamo finalmente uscendo, l’ultima cosa che serve è una guerra». Salvini spiega a Radio24 che essere amici della pace e del dialogo non significa essere bollati come “amici di Putin”: «semplicemente non vorrei regalare la Russia alla sfera di influenza cinese. L’Italia dipende per il gas il 50% dalla Russia e quindi siamo interessati a che ci siano buone relazioni con Mosca». Sullo sfondo riappare il tema centrale del caro bollette, cui non basta un decreto ovviamente per porvi definitivo rimedio: «La Finlandia metterà in funzione a breve la più grande centrale nucleare di terza generazione ed è il paese più green del mondo. L’Italia non può permettersi di essere l’unico paese del G20 che non parla nemmeno lontanamente di nucleare», ha concluso Matteo Salvini.