L’INTERVISTA DI SALVINI A “QUARTA REPUBBLICA”: VIDEO E TEMI, IL FOCUS SUL DOSSIERAGGIO
Terminati i risultati delle Elezioni Regionali in Abruzzo, il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini torna in una lunga intervista tv a “Quarta Repubblica” per fare il punto della situazione a livello politico tanto del Governo quanto del suo stesso partito “accusato” nei vari commenti e retroscena di essere ad oggi il “punto debole” dell’esecutivo in vista delle Europee. Salvini replica punto su punto ma è sul tema dello scandalo sul presunto dossieraggio che presenta gli argomenti più forti e combattivi: «Come Lega faremo esposti in tutte le procure italiane», ha spiegato il Ministro Salvini dopo le notizie in arrivo dalla Procura di Perugia su tanti membri della Lega “spiati” dal tenente Pdf Striano e dal pm Laudati, oltre che su dossier per il presunto scandali dei fondi della Lega (secondo l’accusa).
Secondo il leader del Carroccio, non erano però solo quattro persone che “curiosavano” sugli affari della Lega, ma volevano «spiare e sputtanare la Lega. Neanche in Unione Sovietica o in Corea del Nord, queste cose». Salvini punta dritto al tema di possibili mandanti che commissionavano tali dossieraggi: «Non riguarda la politica o i giornalisti, però c’erano funzionari dello Stato pagati dagli italiani che spiavano migliaia di cittadini». Per Salvini il fatto che la Lega fosse il partito più spiato rappresenta un tema non casuale, «mi fa capire che siamo scomodi per un sistema corrotto». Di contro, sottolinea il vicepremier, fa imbestialire il fatto che vi siano «pezzi di Stato, finanza, magistrati e giornalisti di sinistra che spiano e sputtanano altri pezzi dello Stato per motivi politici… Spero che si faccia pulizia una volta per tutte. Nel mio ministero gestisco decine di miliardi, qualcuno anziché aiutarmi mi indaga di nascosto». Sottolineando come Melillo (Procuratore nazionale Antimafia) e Cantone (procuratore di Perugia e titolare dell’indagine sul presunto dossieraggio) non siano magistrati legati al centrodestra, l’auspicio di Salvini è che si possa fare finalmente luce su chi «si avvantaggiava della messa alla berlina di Salvini e della Lega». Secondo il leader del Carroccio, l’inchiesta sul dossieraggio impone una vera e propria riforma della giustizia, dato che tra l’altro si scopre come «Guardia di Finanza, magistratura e giornalismo di sinistra passavano il tempo a spiare la Lega»: in merito però alla possibilità di una commissione ad hoc sul caso, Salvini sceglie la linea Meloni e ricorda come in primis c’è già «la Commissione Antimafia, poi se servisse ci sarà anche la Commissione parlamentare».
ABRUZZO E PIANO EUROPEE: COSA HA DETTO SALVINI, “IN UE I VERI ESTREMISTI”
Gli altri temi affrontati da Salvini in diretta lunedì sera a “Quarta Repubblica” rappresentano tutti punti nodali dell’attualità politica e soprattutto della lunga corsa verso il maxi appuntamento di giugno con le Elezioni Europee. Si parte però dall’analisi del voto di domenica dove il Centrodestra di Marsilio ha trionfato contro i pronostici di un “recupero” del campo largo progressista: «Giacchè gli italiani hanno scelto il nuovo governo ci sono state sette elezioni regionali, ne abbiamo vinte sei su sette. Riprova che Lega è un partito seguito e scelto da Nord a Sud e siamo determinanti anche in Abruzzo». In merito allo scontro con la sinistra anche per le prossime consultazioni nel 2024, Salvini riflette sul fatto il recente Governo Draghi con Pd e M5s «a me bene non ha fatto. Gli italiani ci hanno punito». Nel pranzo di ieri a Palazzo Chigi Salvini svela che con Meloni e Tajani hanno parlato del voto in Abruzzo con ampia soddisfazione, ma hanno anche discusso «della situazione economica, che nel 2024 è più positiva, mentre preoccupano le guerre».
Guardando però all’estate, la corsa all’Europee resta il vero obiettivo per tutti i partiti in questo particolare anno elettorale: il piano della Lega è tracciato, spiega Salvini, «Sono alleato di Giorgia in Italia, ma in Ue sull’immigrazione, ad esempio, non hanno mosso le mani per 4 anni e mezzo. Per me dovrebbe essere ‘meno Europa e più Italia’». Il segretario del Carroccio è divenuto tale in un’epoca passata dove non v’era ancora lo strapotere della Ue: oggi invece «da Bruxelles decidono su agricoltori, tassisti e balneari. La battaglia con l’Europa l’Italia la vince unita, da Zara al sud. L’Europa va radicalmente cambiata, il partito è d’accordo con me». Secondo Matteo Salvini un’alleanza con chi negli ultimi anni ha fatto il male dell’Europa, dal punto di vista della Lega, non è possibile: «Il nuovo centralismo non è a Roma, ma a Bruxelles: sono loro i veri estremisti. Non posso governare in Europa con chi l’ha disastrata in questi vent’anni».
In chiusura, un commento sulle parole di Papa Francesco circa la necessità dell’Ucraina di negoziare con la Russia: e qui Salvini sceglie la linea “soft”: «Sicuramente però tutti coloro che hanno un minimo di potere al mondo devono lavorare perchè il 2024 sia un anno di pace, dello scoppio fragoroso della pace». Secondo il vicepremier è ingiusto mettere però Israele e il suo legittimo Governo sullo stesso piano dei terroristi di Hamas, poi ovviamente «si spera e si lavora perché tacciano i fucili, tra Russia e Ucraina e tra Israele e Palestina è sacrosanto».