«Il Governo va avanti», il giudizio di Matteo Salvini e Luigi Di Maio al termine del vertice a Palazzo Chigi, ma si naviga a vista come riporta Il Messaggero. Tra la legge di bilancio e la lettera della Commissione Ue, in agenda c’è il taglio delle tasse: Lega in pressing sulla flat tax, ma non solo. In ballo anche il futuro commissario europeo, con il leader M5s che ha ribadito al ministro dell’Interno che toccherà alla Lega indicarlo: in pole c’è Giancarlo Giorgetti, ma non sono da escludere candidature a sorpresa. Da scegliere anche il nuovo ministro per gli Affari Ue dopo l’addio di Paolo Savona, anche questo della Lega, e si va verso un riequilibrio nella squadra di governo: Giulia Grillo e Danilo Toninelli rischiano grosso. Possibili novità anche per quanto riguarda la lista dei sottosegretari. Insomma, tutto in divenire… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



VERTICE TRA I DUE VICE PREMIER A PALAZZO CHIGI

Matteo Salvini e Luigi Di Maio tornano a parlarsi – e già lo avevano fatto due giorni fa al telefono – ma soprattutto a vedersi: il Governo riannoda i fili perduti prima e dopo le Elezioni Europee con i due vicepremier che in un vertice concordato a Palazzo Chigi si sono incontrati per dirimere i prossimi passi da svolgere in direzione Europa, conti pubblici e riforme del Contratto di Governo. Si è svolto a palazzo Chigi l’atteso colloquio fra i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, alla vigilia del ritorno in Italia dal viaggio in Vietnam del Premier Conte: il Consiglio dei Ministri è stato spostato apposta la prossima settimana per permettere ai due leader di Lega e M5s di incontrarsi e deporre l’ascia di guerra, quantomeno per il momento. «Il governo deve andare avanti», hanno scritto in una nota congiunta M5S e Lega poco fa, “i due vicepremier si sono visti a Palazzo Chigi per circa un’ora. Un incontro utile, positivo e cordiale per fare il punto sulle priorità da realizzare in tempi brevi e per riavviare un dialogo costruttivo con l`Europa che rimetta al centro “dopo anni di governi passivi gli italiani», si legge ancora nella nota.



SALVINI E DI MAIO, IL VERTICE DELLA “RICONCILIAZIONE”

Potremmo definirlo il vertice della “riconciliazione”: tra i due vicepremier, tra le due forze di Governo e tra due modi di intendere e interpretare il Contratto di Governo. Salvini e Di Maio, visti anche gli allarmi in arrivo da Bruxelles che sconsigliano un ritorno alle urne con l’imminente procedura d’infrazione da evitare e negoziare a tutti i costi, hanno deciso di riannodare i fili dei rapporti probabilmente per riuscire a piazzare la Manovra d’autunno e avere mani libere per “staccare la spina” il prossimo anno, dando seguito alle tante e oggettive differenze che restano tutte apertissime tra Lega e M5s. Nel frattempo però Salvini e Di Maio, secondo la nota congiunta dei gruppi parlamentari, tra gli obiettivi da realizzare hanno convenuto «l‘abbassamento delle tasse, argomento che i due vicepremier considerano prioritario per il rilancio del Paese. Servono misure straordinarie e nessun aumento delle tasse per lo sviluppo dell’economia. I maggiori incassi dell’Irpef e dell’Iva quasi dell’8% e la diminuzione della disoccupazione rispetto al 2018 nei primi quattro mesi di quest’anno ci dicono che siamo sulla buona strada».

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